Chieti. E’ necessario stringere un patto tra i medici di medicina generale e gli specialisti, affinché i poco numerosi casi di ipertensione arteriosa polmonare siano concentrati in un’unica struttura, così da poterne facilitare la diagnosi e migliorare il trattamento successivo.
Questa la finalità dell’evento che si svolgerà sabato prossimo, 6 maggio, presso l’Ordine dei medici di Chieti, a cui prenderanno parte diverse figure professionali coinvolte nella grave patologia che, proprio per la casistica non proprio numerosa che esprime, spesso viene diagnosticata in ritardo o per esclusione.
Di qui la necessità di non disperdere i pazienti e indirizzarli all’ospedale di Chieti, dotato dell’esperienza e competenze necessarie per fare fronte all’ipertensione polmonare, che, si stima, in Abruzzo conta tra 20 e 85 pazienti e in Italia un numero compreso tra 1.500 e 3.000.
All’incontro, dal titolo “Ipertensione arteriosa polmonare, dalla medicina di base territoriale al centro Hub: identità della rete regionale abruzzese”, sono stati attribuiti cinque crediti formativi per medici, farmacisti e infermieri che vi prenderanno parte.