Chieti. La Compagnia di Chieti della Guardia di Finanza, dopo circa un anno di attività, ha ricostruito e accertato una frode alle Imposte sui redditi, all’IRAP e all’I.V.A. per l’imponibile pari a 7,5 milioni di euro circa, sottratto a tassazione.
Il soggetto economico, una società teatina che operava nel campo della vendita di autoveicoli nuovi ed usati, è risultato evasore totale in quanto sconosciuto al fisco. Nel dettaglio, i finanzieri della Compagnia di Chieti hanno ricostruito il reale volume d’affari conseguito dalla società, mediante un minuzioso lavoro di ricomposizione della frammentaria documentazione contabile ed extracontabile rinvenuta e dall’incrocio dei documenti acquisiti con i terminali in dotazione al Corpo. L’esito dell’attività di verifica conclusasi con la redazione del processo verbale di constatazione, è stato inviato all’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Chieti – per il successivo recupero delle somme sottratte all’imposizione fiscale, come previsto dalla normativa di coordinamento tra gli Uffici dell’Amministrazione finanziaria. Il legale rappresentante della società resasi responsabile della omessa presentazione delle dichiarazioni obbligatorie ai fini delle II.DD., dell’IRAP e dell’I.V.A. e dell’omesso versamento dei citati tributi, è stato denunciato all’A.G. competente per le ipotesi di reato previste e punite dal D.Lgs. n. 74/2000 (reati tributari). Altresì, è stata inoltrata la proposta di sequestro preventivo dei beni mobili e immobili ai sensi dell’ art. 321 c.p.p. alla locale Procura della Repubblica. In relazione al sequestro di una lussuosa villa, dal valore di oltre 1,2 milioni di euro di proprietà di due coniugi rom, eseguito dalla Compagnia di Vasto si comunica che, a seguito di formale passaggio di consegna, è stata consegnata all’Agenzia del Demanio in attesa che il Comitato Provinciale Prefettizio per la gestione dei beni confiscati destini il bene ad un Ente locale per scopi sociali. Si ricorda che il bene fu confiscato dal Tribunale di Vasto ai sensi dell’art. 12 della Legge 356/1992 (Legge di contrasto alla criminalità mafiosa) e confermato successivamente dalla Corte d’Appello de L’Aquila a seguito di ricorso presentato dalla parte. L’attività delle Fiamme Gialle di Chieti conferma l’aderenza alle linee di indirizzo strategico impartite dal Ministro dell’Economia e delle Finanze e dal Corpo e la costante attenzione verso quei settori impositivi che determinano il maggiore aggravio alle casse dell’Erario, a tutela dell’economia legale. In particolare l’osservanza dei principi di remuneratività e trasversalità, in base ai quali i Reparti operativi, dopo la constatazione dei rilievi, verificano la potenzialità del soggetto a corrispondere la somma sottratta al fisco e la possibilità di aggredire il patrimonio per “equivalente” su cui l’Erario possa soddisfarsi.