Un collega pescarese del consorzio Cotape si è avvicinato in modo minaccioso e, dopo aver pesantemente apostrofato il tassista teatino, è passato alle vie di fatto rendendosi protagonista di un’aggressione. Il tassista teatino, piuttosto malconcio, ha sporto denuncia presso le autorità competenti ed è stato costretto a recarsi al pronto soccorso per le visite di rito. Alla fine ha riportato una prognosi di sette giorni ma resta la rabbia per una situazione che si è fatta davvero insopportabile. I tassisti teatini, titolari di regolari licenze rilasciate dal Comune di Chieti, continuano a non poter lavorare nella vicina Pescara senza subire vessazioni o minacce. Finora gli atti intimidatori erano stati denunciati soltanto negli spazi taxi annessi all’aeroporto d’Abruzzo di San Giovanni Teatino. Adesso, addirittura, per i tassisti teatini è diventato un campo minato anche la stazione ferroviaria del capoluogo adriatico. “Condanno fermamente l’episodio accaduto – afferma Luigi Colalongo, presidente Confartigianato Chieti Taxi – e invito le autorità competenti, giudiziarie e amministrative, ad intervenire in maniera repressiva su questi fatti in modo che non si verifichino più episodi del genere”.
Nei giorni scorsi due esponenti del consorzio taxi Cotape, tra cui il presidente dello stesso consorzio pescarese, sono stati rinviati a giudizio per violenza privata in concorso nei confronti di una cliente che aveva avuto la colpa di sedersi su un radiotaxi Cometa.
“La misura è colma – aggiunge Colalongo – e chiediamo esclusivamente di poter lavorare in un momento, peraltro, di estrema tensione per la categoria dei tassisti”.