Dopo continui e ripetuti solleciti del presidente di Dalla parte giusta, Settimio Ferranti, il consiglio regionale ha votato all’unanimità una risoluzione urgente contro la localizzazione del sito di stoccaggio di gas a San Benedetto del Tronto. La risoluzione, che si riferisce alla possibile nascita dell’impianto di stoccaggio Gas Plus nella cittadina marchigiana, e dunque a ridosso del versante abruzzese, impegna il presidente Chiodi a promuovere ogni possibile iniziativa finalizzata a sospendere l’iter di autorizzazione dell’impianto.
La risoluzione urgente è stata presentata in modo trasversale dalla maggior parte dei rappresentanti dei partiti in consiglio regionale d’Abruzzo. “ Ringrazio per la sensibilità dimostrata con questa unanime votazione dei rappresentanti pro tempore del popolo sovrano” dice Ferranti, “ che siedono e lavorano in consiglio regionale d’Abruzzo, che sul delicato e scottante tema degli stoccaggi del gas ed in particolar modo su quello denominato “San Benedetto stoccaggio gas” si sono mossi prima dei cugini della vicina regione Marche e pensare che sono passati mesi e mesi dalla presentazione delle progettualità da parte della società Gas Plus Storage Srl e riferite all’impianto da realizzarsi in zona Agraria”.
C’è da ricordare inoltre che il presidente di Dalla parte giusta all’assemblea pubblica dell’auditorium Tebaldini di San Benedetto, lo scorso 23 dicembre, ha sollecitato – più volte a voce e con documenti alla mano – l’assessore regionale marchigiano al ramo, Sandro Donati, sensibilizzazione questa più che dovuta per la presentazione della stessa risoluzione urgente votata dai cugini abruzzesi, ma ahimè il tempo scorre – è passata un’altra settimana – e pare che nessuno abbia presentato nessuna risoluzione urgente – sul tema dello stoccaggio a terra del gas nelle vicine Marche. – propedeutica alla piena tutela della salute, dell’ambiente e della sicurezza del territorio dei concittadini sambenedettesi che in esso vivono, visto e considerato tra l´altro che questi tipi di impianti possono coinvolgere, in modo diretto (PM 10 e lavori di costruzione) ed in modo indiretto (direttiva Seveso II – possibilità di incidenti rilevanti: classificazione del tipo d´incidente, proposta del piano di evacuazione, informazione capillare della popolazione sullo stesso, etc.) sia il versante marchigiano che quello abruzzese e su cui va effettuata la valutazione d´impatto sanitario (V.I.S.) nonché messo in atto il principio di precauzione/opportunità ed il dettato del trattato di Aarhus recepito dall´Italia con Legge 108/2001 che insieme al D. L. 152/2006 afferma: “…le popolazioni hanno il diritto di esprimere la propria opinione su proposte ad alto impatto ambientale e che l´opinione dei cittadini deve essere vincolante…” partecipazione al processo democratico di dissenso sancite anche dall´articolo 21 della legge 241 del 7 agosto 1990 che stabilisce l´esistenza e la possibilità di revoca dei progetti ove “…sussistano gravi motivi attinenti al pregiudizio di particolare valore ambientale ed anche su istanza di associazioni di cittadini…”.