Chieti. “Il Prefetto è stato sensibilizzato alle tematiche e gli verrà consegnato un documento che poi si preoccuperà di trasmettere alla sede centrale. Noi lavoriamo con 22 mila prestazioni l’anno. Stiamo intraprendendo azioni volte al sociale. Noi siamo i sensori di ciò di cui ha bisogno il territorio”.
E’ quello che ha detto Paola D’Urso, direttrice dell’INPDAP di Chieti, alla presentazione delle motivazioni che hanno dato luogo allo Stato di Agitazione susseguente al Decreto Monti che prevede, all’art. 21, la soppressione dell’INPDAP e dell’ENPALS. Tale provvedimento, oltre a disagi all’utenza, prevede in modo esplicito la messa in mobilità per due anni ed il successivo licenziamento per circa 700 lavoratori e lavoratrici dell’Istituto.
“La manovra – ha spiegato Andrea Gagliardi della CGIL – prevede la soppressione dell’INDAP che è un Ente che si occupa dei servizi previdenziali ai cittadini. Lo si vuole sopprimere per creare un super Ente fondendolo con l’INPS. Il nostro non è un no a questo tipo di decisione, ma è un no al modo con il quale si vuole fare questa riorganizzazione. Secondo noi non è giusto mobilitare due Enti che mobilitano 150 miliardi di euro. Questa mobilitazione e queste nostre proteste vengono fatte anche per tutelare l’utenza che viene danneggiata da questa riorganizzazione. Ci potranno essere dei servizi che l’utenza non potrà più avere come piccoli prestiti, borse di studio, ecc. Noi stiamo cercando di fare una campagna di sensibilizzazione verso il piano di fusione dei due Enti in modo che venissero garantiti tutti (lavoratori e utenti). Vorremmo ragionare su una tempistica molto più lunga”.
“La riorganizzazione dell’INPDAP non è funzionale a niente – ha aggiunto Silvio Di Primio dell’USB – ci sono dei soldi che vengono risparmiati non per il bene della collettività, ma per coprire i passivi derivanti dalle speculazioni. In realtà questo risparmio non ci sarà. E’ previsto espressamente sul Decreto che il personale non verrà trasferito, ma verrà messo in mobilità e dopo due anni licenziato perchè non c’è possibilità che questo personale possa transitare all’INPS perchè con ciò che ha fatto Brunetta, anche l’INPS è in sovrannumero. Tutti gli utenti che si rivolgono all’INPDAP, si dovranno rivolgere ai privati, quindi vengono favorite le banche. Le movimentazioni servono non soltanto per i dipendenti dell’INPDAP, ma per tutti i cittadini”.
Francesco Rapino