Le 83mila dosi di vaccino sono state consegnate quasi tutte ai medici e ai centri vaccinali, ne resta ancora qualche migliaio da redistribuire proprio durante il mese di dicembre in base alle necessità. Il picco dell’influenza è previsto, infatti, tra la metà e la fine di gennaio e il vaccino ha bisogno di un paio di settimane per essere efficace e proteggere contro il virus. Ma vaccinarsi subito, nei prossimi giorni, consentirà di prevenire meglio la diffusione dell’epidemia, attesa proprio nel periodo delle festività natalizie e favorita dai luoghi affollati. La campagna vaccinale, spiegano al Servizio igiene e sanità pubblica della Asl, sta procedendo regolarmente in provincia di Chieti: le prime stime indicano una buona adesione da parte dei pazienti che rientrano nelle categorie a rischio indicate dal Ministero della Salute e che hanno diritto alla vaccinazione gratuita. Tuttavia, la temperatura mite può avere indotto qualcuno a trascurare la necessità di vaccinarsi: va considerato che l’influenza rischia di evolversi in malattie gravi come, ad esempio, la polmonite. L’Azienda sanitaria locale ha invitato, infatti, i medici a dare priorità assoluta ai «pazienti fragili», in particolare a coloro che sono in assistenza domiciliare integrata o programmata o non sono deambulanti. I cittadini possono rivolgersi agli uffici del Servizio Igiene e sanità pubblica di Chieti (in via Salomone, 101) e di Ortona (in piazza San Francesco, 1), nonché presso le sedi dei Distretti sanitari di Francavilla al Mare, Miglianico, San Giovanni Teatino, Guardiagrele, Tollo, Orsogna, Lanciano, Vasto, San Salvo, Gissi, Castiglione Messer Marino, Fossacesia, Atessa, Casoli, Lama dei Peligni, Torricella Peligna, Villa Santa Maria. Ci si può recare anche presso gli ex medici condotti ed ex ufficiali sanitari presenti sul territorio. Per informazioni è a disposizione l’Ufficio relazioni con il pubblico della Asl Lanciano Vasto Chieti, al numero verde 800.171718. La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per le persone dai 65 anni in su; i bambini di età superiore a sei mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; medici e personale sanitario di assistenza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani. Le varie tipologie indicate dal Ministero sono comunque dettagliate in questa tabella.