Chieti. Oltre due ore di interrogatorio ciascuno, in Tribunale a Chieti, per il rettore dell’Università d’Annunzio, Carmine Di Ilio, e il direttore generale dell’Ateneo, Filippo Del Vecchio, sentiti dal gip Antonella Redaelli.
Il giudice fra una decina di giorni si pronuncerà sulla richiesta di applicazione della misura cautelare interdittiva richiesta a carico di entrambi da parte del sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Giancarlo Ciani. Di Ilio e Del Vecchio sono indagati, dopo la denuncia presentata dal professor Luigi Capasso, ex componente del Consiglio di amministrazione dell’Ateneo, per abuso d’ufficio per avere revocato senza preavviso, la nomina a componente del CdA di Capasso il quale, avrebbe potuto optare fra il CdA o la direzione del Museo dell’ateneo.
Entrambi, inoltre, erano accusati di aver falsificato la convenzione con il Provveditorato opere pubbliche Lazio, Abruzzo e Sardegna, approvato dal CdA, già inviato al Provveditorato, perché contenente anche l’affidamento al Provveditorato della progettazione, collaudo e direzione lavori delle opere edilizie universitarie, fra le quali l’intervento alla caserma Bucciante di Chieti destinata ad ospitare strutture universitarie.
Accusa di abuso per il solo Del Vecchio, che non si sarebbe astenuto dal partecipare, nel Cda, alla discussione sulla proposta di avvio di procedimento disciplinare nei suoi confronti. Abuso contestato anche a Di Ilio che si sarebbe rifiutato di portare al CdW la questione inerente il procedimento disciplinare e l’approvazione del contratto sulla nomina del direttore generale di Del Vecchio. Di Ilio, secondo l’accusa, avrebbe inoltre estromesso il CdA dalla pratica sul procedimento disciplinare, trattandolo in via esclusiva e concludendo per l’archiviazione. A Di Ilio è contestata anche la violenza privata per una lettera inviata a Capasso.
Il direttore generale ha depositato una trentina di documenti, risposto a tutte le contestazioni ed entro la prossima settimana il suo difensore, l’avvocato Stefano Rossi, presenterà una memoria. Il rettore a sua volta ha chiarito la sua posizione ed ha risposto a tutte le domande e con il suo avvocato Marco Spagnuolo, durante l’interrogatorio ha presentato una brevissima memoria