Vasto. No alla perforazione del pozzo di ricerca Elsa 2 a Punta Aderci. È quanto stabilito ieri dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare, che ha espresso parere negativo alla realizzazione del pozzo che sarebbe dovuto sorgere a pochi chilometri dalla riviera vastese.
Fra le motivazioni che hanno portato alla bocciatura anche l’invio di numerose osservazioni di cittadini, enti pubblici e locali coordinate tramite Facebook nel settembre del 2009.
“Come già rimarcato dai cittadini e poi confermato dal ministero” spiega in proposito Maria Rita D’Orsogna di Emergenza Ambiente Abruzzo, “la Petroceltic aveva omesso di presentare una analisi approfondita della possibile sedimentazione e inquinamento di materiale tossico, della possibilità di rumori molesti, di possibili danni dovuti alle specie ittiche per l’uso di air gun e della possibile subsidenza indotta. Come cittadini siamo felici di questo risultato che dopo l’accantonamento del Centro Oli di Ortona e la bocciatura del pozzo Ombrina Mare a Rocca San Giovanni mostra ancora una volta quanto importante sia la partecipazione civica, l’attivismo intelligente dal basso e una opinione pubblica bene informata. E’ una vittoria dell’Abruzzo e della sua gente e di nessun partito politico in particolare. E’ importante ora continuare a lavorare per fermare altri pozzi di petrolio e strutture minerarie, nel basso Vastese, a Montesilvano e ai piedi del lago di Bomba. Sopratutto è importante giungere ad una definitiva perimetrazione del parco della costa teatina, uno strumento che ci aiuterà a proteggere la costa per le generazioni future, non solo dagli speculatori del petrolio, ma anche da quelli non meno insidiosi, dell’edilizia selvaggia”.