Il giovane è stato colpito da almeno un centinaio di colpi inferti tramite un martello e alcuni coltelli. Molte delle ferite sono superficiali, inferte al solo scopo di farlo soffrire.
Gli esiti dell’esame autoptico svolto sul corpo del giovane, ucciso lo scorso 4 marzo a Roma durante un festino a base di alcol e droga , sono letteralmente agghiaccianti e raccontano di una fine atroce; il ragazzo è morto dissanguato in seguito alle decine colpi inferti sia con armi da taglio che con un martello .
Secondo i periti, Varani è stato prima stordito con un mix di droghe e alcolici, per poi essere letteralmente torturato per oltre due ore. Aguzzini del giovane, secondo l’accusa, sarebbero Manuel Foffo e Marco Prato, le cui tracce biologiche sono state riscontrate su tutte le armi utilizzate per seviziare e uccidere il giovane.
Al contrario di quanto ipotizzato nelle prime ricostruzioni, la vittima non ha avuto nessun rapporto sessuale durante il festino e tutte le ferite sono state inferte mentre il ragazzo era vivo.