Thailandia, Cavatassi resta in carcere. Presentata nuova richiesta di scarcerazione

denis_cavatassiTortoreto. I tempi si allungano e la richiesta di essere scarcerato, dietro il pagamento della cauzione, potrebbe produrre effetti non prima di martedì prossimo. Quella che poteva sembrare, almeno in linea teorica, una semplice formalità (il pagamento della cauzione per riacquistare la libertà), invece si sta rivelando una situazione snervante, che accomuna parenti, amici e lo stesso Denis Cavatassi, l’imprenditore turistico di Tortoreto, in prigione da una settimana, a Pukhet, in Thailandia, perché accusato di essere il mandante dell’omicidio del socio in affari (il toscano Luciano Butti).

La prima richiesta di scarcerazione è stata negata e oggi i legali di Cavatassi ne hanno presentata una ulteriore, ma la procedura potrebbe produrre effetti non prima di martedì prossimo. In Thailandia c’è la sorella di Denis, Romina Cavatassi, che tiene informati i familiari in Italia e anche i tanti amici, che a ritmo continuo popolano il profilo Facebook di Denis, chiedendo notizie e mobilitandosi con iniziative spontanee per cercare di smuovere le acque. “ Denis sta fisicamente bene” scrive la sorella, “ ma moralmente a pezzi. Le autorità non hanno uno straccio di prova concreta ma nonostante questo, hanno negato il rilascio su cauzione. Non lo trattano male però è in una stanza di 150 metri quadrati con altri 200 detenuti. Non hanno nemmeno un metro quadrato a testa. Le condizioni sono disumane. Ritrovarsi lì dentro, senza neanche sapere come, e solo perché si è troppo buoni e gentili è una cosa orribile, terrificante. Gli ho portato il sostegno di voi tutti. Grazie per il vostro sostegno. E speriamo di poterlo presto riabbracciare”.

 

 

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