Dalle verifiche è risultato, infatti, che il finto maresciallo aveva soltanto partecipato a una selezione della Polizia Provinciale di Pescara per un corso di guardia ecologica volontaria, tra l’altro nemmeno iniziato. La tattica aveva comunque dato i suoi frutti e l’uomo era riuscito a racimolare qua e là, tra i cittadini di Filetto, alcune migliaia di euro. A qualcuno aveva promesso dell’ottimo legname, facendosi consegnare 650 euro in un caso, quasi mille euro in un altro caso, in cambio addirittura di diverse centinaia di quintali di materiale, che gli acquirenti ovviamente non hanno mai visto arrivare. Alla modica cifra di un centinaio di euro (destinata a coprire le spese di trasporto) aveva promesso circa 200 quintali di legname, che – aveva spiegato – sarebbe stato fornito a titolo gratuito poiché custodito sotto sequestro dalla Polizia Provinciale di Pescara. A una signora aveva invece proposto di bonificare un terreno di sua proprietà, al costo di 300 euro per «le spese di istruttoria». La messinscena sembrava funzionare bene, al punto che l’uomo si era persino presentato al Comune di Filetto, offrendosi per curare la messa in sicurezza di un terreno da destinare ad area verde per bambini. Avrebbe fornito lui, gratuitamente, la rete metallica e gli altri accessori necessari, trattandosi anche in questo caso di materiale sotto sequestro della Polizia Provinciale pescarese in attesa di essere venduto all’asta. L’anomalia delle proposte e dei modi di fare del personaggio è stata tuttavia notata dal sindaco del paese, Sandro Di Tullio il quale, insospettito da tale atteggiamento, si è consultato con il comandante della Polizia Locale della Marrucina, il capitano Lorenzo Di Pompo. Il comandante Di Pompo, dopo la denuncia-querela presentata dal sindaco, ha dato corso alle indagini. Diverse persone “truffate” hanno sporto querela contro il fantomatico “maresciallo provinciale” negli uffici della Polizia Locale. Grazie alla collaborazione della Legione Carabinieri Emilia Romagna, l’uomo è stato successivamente individuato in provincia di Ferrara. Sarà ora la Procura di Chieti a decidere sul suo rinvio a giudizio.