Liberata la Chiesa della Madonna della Libera di Rapino

Rapino. “Il Comune di Rapino in persona del Sindaco dott. Rocco Micucci, diffida il Sig. Torto Rocco Nicola di rilasciare la Chiesa “Madonna della Libera“ in favore del Comune di Rapino, quale unico legittimo proprietario, affinchè la stessa Chiesa possa essere destinata all’esercizio del culto cattolico. Ciò entro e non oltre 10 giorni dalla notifica del presente atto, con espresso avvertimento che, in difetto, si procederà ad agire nei modi di legge”. Queste le parole della diffida del Primo Cittadino di Rapino che preannunciavano già dove si sarebbe andati a finire, ovvero, il ricorso all’Ufficiale Giudiziario per garantire, nei termini di legge, l’avvenuta ripresa della Chiesa avvenuta questa mattina.

 “A tutt’oggi la Chiesa era ancora in possesso del sig. Torto Rocco Nicola – nonostante la sentenza 754 del 5.11.2013 con la quale il Tribunale di Chieti ha affermato che “la Chiesa Madonna della Libera è bene di proprietà del Comune di Rapino” – il quale detiene in maniera non legittima le relative chiavi di ingresso impedendo l’esercizio del culto cattolico” spiega il Sindaco Rocco Micucci e prosegue: “non è bastata neanche la successiva sentenza del 2015 con cui i giudici condannavano il Torto a rilasciare immediatamente la Chiesa e neanche la diffida, ma si è dovuti ricorrere all’ausiliario del giudice per porre fine a questa che per tutti è sempre stata una vicenda paradossale, quanto eclatante per l’oggetto del contendere e per l’impatto che ha avuto sulla comunità di fedeli, conclusasi con un lieto fine anche grazie all’apporto dello Studio Legale Marcello Russo che ha assistito l’amministrazione di Rapino”.

 Si, perché non capita tutti i giorni di ascoltare storie come questa avvenuta a Rapino, dove un privato cittadino, dopo secoli di utilizzo da parte della comunità, si è impossessato di un luogo di culto apponendo all’ingresso una inferriata che fino ad oggi impediva la libera frequentazione della Chiesa da parte dei fedeli. E nella mattinata odierna, alla presenza del Primo Cittadino, del Tecnico comunale, e soprattutto dell’Ufficiale Giudiziario, la grata è stata tolta e la serratura della porta sostituita.

 “Nonostante il cattivo tempo su Rapino oggi splende il sole perché siamo rientrati in possesso di uno dei luoghi più caratteristici del paese” afferma Micucci, “una piccola chiesa rurale, la cui festa che si celebra il luned’ di Pasqua è da sempre momento di forte aggregazione e devozione, per lungo tempo calpestato da atti che ne hanno privato la religiosità”.

 Appena entrati nell’edificio il Sindaco e gli altri presenti si sono resi conto della situazione dell’immobile ovvero della sua trasformazione a seguito di lavori fatti realizzare dal Torto pare senza autorizzazioni degli enti preposti, che a detta dei presenti ne “hanno snaturato la sua identità”, e come preannuncia il Primo cittadino “adesso l’Amministrazione verificherà anche la presenza di eventuali danni arrecati”.

 Campane a festa hanno suonato nel piccolo borgo per annunciare la notizia che ha subito avuto positivi riscontri tra la gente del paese.

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