Due palazzi evacuati, venti auto inghiottite e migliaia di cittadini con i rubinetti a secco, questi i danni causati dalla voragine che nelle prime ore di oggi si è aperta nel cuore di Firenze.
Firenze, Lungarno Torrigiani, a pochi passi dal Ponte Vecchio nel pieno centro della città; alle 6.15 un boato scuote i palazzi che costeggiano il fiume e 200 metri di strada, sprofondano di oltre quattro metri verso il fiume, portandosi dietro le auto in sosta. Nessun ferito ma i danni ammontano per ora a circa cinque milioni di euro.
La prima anomalia sul Lungarno è stata notata intorno alla mezzanotte di ieri, in una zona vicina a quella colpita dalla voragine di stamane; il sistema di allerta di Publiacqua, l’azienda mista pubblico-privata che gestisce il servizio idrico del capoluogo toscano, segnala in calo di pressione in una condotta sul Lungarno Torrigiani, l’azienda ha quindi mandato sul posto dei tecnici che hanno lavorato al problema fino a circa le tre del mattino quando, ritenendo l’intervento concluso, si sono allontanati. Poche ore dopo, alle 6.15, si apre la voragine, in una zona servita dalla stessa condotta oggetto dell’intervento di mezzanotte. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito ma comunque i danni sono ingenti, le prime stime parlano di danni per cinque milioni di euro, senza contare che Vigili del fuoco e Genio civile non escludono ancora una prosecuzione dello smottamento.
Intanto però divampano le polemiche e in molti puntano il dito verso Publiacqua, l’ipotesi è che all’origine della voragine ci siano due guasti alle condotte, consecutivi e strettamente legati l’uno all’altro. L’ipotesi è che l’intervento per risolvere il primo guasto sia stato errato ed abbia di fatto causato il secondo, che ha poi dato origine alla voragine; tra i sostenitori di questa tesi anche il sindaco di Firenze, Dario Nardellla, che in proposito ha dichiarato: “ Più passa il tempo e più mi pare evidente che si tratti di un errore umano – ed ha poi aggiunto – Non sta a me dirlo, ma penso che chi è intervenuto al controllo di ieri non ha capito l’entità del guasto”.