In crescita sono le imprese agrituristiche dislocate in tutto il territorio provinciale. Come tutte le altre imprese del settore anche le imprese associate soffrono un’elevata età dei titolari. Il 55 % delle aziende hanno un titolare di età superiore a 60 anni, il 26 % hanno un’età tra 45 e i 60 anni, il 15 % ha un’età tra 30 e 45 anni e solo il 4 % ha un’età inferiore a 30 anni. Le donne titolari sono il 31 %. Le imprese con dipendenti sono il 22 % le altre sono tutte imprese familiari. Quelle che fanno anche trasformazione sono solo il 12 %, quelle che fanno vendita diretta il 4 %. Beneficiano di aiuti (Pagamento Unico della Pac) l’82 % cioè ben 4.137 aziende. Negli ultimi tre anni il reddito medio degli agricoltori è diminuito di circa il 30 % colpendo tutti i settori produttivi in primis i seminiativi (grano e similari), poi la vitivinicoltura, l’olivicoltura e in seguito anche il settore orticolo e degli allevamenti (carne, formaggi, ecc.). Questa crisi della redditività delle imprese che in molti casi non remunera nemmeno le spese vive di produzione (escluso il lavoro degli imprenditori) sta portando all’abbandono di terreni che vengono lasciati o incolti con gravi conseguenze in termini di sicurezza (incendi, igiene, salute) e assetto del territorio (frane, allagamenti, ecc.). L’Abruzzo è una delle regioni italiane in cui sono state presentate richieste di agevolazioni per l’espianto dei vigneti in ben due tornate.
Per combattere queste debolezze del settore e rendere le imprese più competitive sui mercati nazionali ed internazionali la Copagri di Chieti lavorerà:
– Per rendere più efficace e meno oneroso l’accesso al credito per investimenti e per la gestione attraverso un più stretto raccordo con i Consorzi Fidi e un rinnovato dialogo con il sistema bancario che consenta di valorizzare le specificità aziendali delle imprese agricole in termini di valutazione dell’affidabilità creditizia.
– Per una attenta politica di aggregazione sfruttando il nuovo strumento legislativo delle reti d’impresa al fine di ridurre i costi di produzione (gruppi di acquisto, gestione condivisa di attrezzature e impianti, logistica), favorire la trasformazione e la presenza sul mercato;
– Supportare la creazione e il consolidamento di marchi e disciplinari di qualità al fine di difendere e valorizzare la tipicità delle produzioni locali attraverso la realizzazione di iniziative collettive di marketing e di comunicazione;
– Promuovere iniziative per accorciare la filiera rendendo le produzioni sempre più specializzate, efficienti e di qualità;
– Stimolare gli enti preposti, in primis Regione e Provincia, ad accelerare ed a qualificare la spesa dei fondi comunitari.