Chieti. Una sola offerta, per giunta per prendere in affitto la casa di cura Villa Pini, giunta sul tavolo del notaio Germano De Cinque. E’ questo l’esito dell’asta fallimentare della struttura del gruppo Angelini, dichiarata fallita lo scorso gennaio.
Alle 12, alla scadenza dei termini fissati dal bando, è stata aperta l’unica offerta (non di acquisto ma di locazione) da parte della casa di cura Abano Terme, gestita dall’imprenditore abruzzese Nicola Petruzzi, che ha gestito in passato Villa Serena a Città Sant’Angelo. L’offerta è al minimo della base d’asta, e cioè di 6milioni e 375mila euro, che poi riguarda la somma che sarà pagata per l’affitto nei prossimi due anni. L’offerta è stata accettata, mentre nel piano d’investimento previsto da Petruzzi, è previsto il riassorbimento di 500 lavoratori, mentre non sarebbero previste né la riassunzione dei dirigenti né la proroga dei contratti a tempo determinato.
Il commento di Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd. “La difesa dei posti di lavoro dei dipendenti di Villa Pini e di un servizio efficiente devono essere prioritari: auspichiamo che venga rispettato il rapporto fra numero dei dipendenti e servizi offerti, e che presto ci sia una prospettiva anche per i lavoratori dei centri San.Stef.Ar.. La nostra priorità è la difesa del servizio per i cittadini e dei posti di lavoro, e sono gli obiettivi per cui ci battiamo dal primo giorno di questa lunga vertenza che vede le pesanti responsabilità del centrodestra e del presidente Chiodi. Ora è importante conoscere le precise intenzioni del nuovo gruppo, auspicando che prosegua il percorso iniziato i primi di agosto di partecipazione e concertazione fra i sindacati e il gruppo che oggi subentra. Ci auguriamo al tempo stesso che non vadano in porto le intenzioni di altre cliniche, che dopo aver incassato i zero tagli nel piano di riordino della sanità di Chiodi ricorrono come al solito al Tar, questa volta richiamando una serie di leggi approvate in passato con loro forte opposizione. Adesso Chiodi esca da questo silenzio imbarazzante sulla vicenda Villa Pini e sul rapporto con le cliniche private”.