Chieti, sottratti beni per terremotati: arrestati 4 pescaresi

carabinieri_6Chieti. Avrebbero distratto per sé stessi beni destinati ai terremotati de L’Aquila e di Haiti.Con l’accusa di peculato in concorso continuato sono stati arrestati il presidente della Onlus di protezione civile Modavi di Pescara, Franco Giovagnoli, 53 anni, e tre soci volontari della stessa associazione: Daniele Marinelli, 42 anni, Dario e Mirko Francano, padre e figlio, rispettivamente 62 e 31 anni, tutti della provincia di Pescara.

 

Due le persone della provincia di Chieti denunciate per ricettazione. Si tratta di L.N., 67 anni, titolare di un esercizio commerciale, e T.A., 53. Gli arresti sono stati eseguiti questa mattina su specifiche ordinanze di custodia cautelare. Contestualmente sono state eseguite dieci perquisizioni domiciliari e personali e si e’ provveduto al sequestro di un magazzino nella disponibilità della onlus dove era contenute le merci per un valore di circa 100mila euro.
L’attività’ investigativa parte nello scorso mese di febbraio quando i carabinieri della stazione di Casalincontrada a seguito di attività informativa, vengono a sapere che in un esercizio commerciale di Roccamontepiano erano state poste in vendita calzature che dovevano essere destinate ai terremotati di L’Aquila. Le indagini accerteranno che effettivamente in un negozi di generi alimentari avveniva la vendita di scarpe e ciabatte destinate ai terremotati. Si scopre anche l’esistenza di un capannone a Roccamontepiano dove erano accantonate le scarpe provenienti dagli aiuti umanitari. Secondo quanto emerso, Giovagnoli, presidente della Modavi di Pescara, distraeva con l’aiuto degli altri arrestati per fini privati scarpe, piccoli elettrodomestici, pannolini, dentifrici, tutta merce destinata ai terremotati, tutto materiale donato da privati o ditte che veniva accantonato in un magazzino della onlus dal quale era successivamente stato spostato in un’altra area. In quel frangente sarebbe avvenuta la distrazione di merci. Per fare un esempio, su 15.000 paia di scarpe fornite alla Onlus, circa la metà non sarebbe stata distribuita.

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