Chieti. “Una amministrazione comunale dovrebbe basare il proprio lavoro su alcuni punti cardine: tra questi non può mancare la mobilità. Creare una rete infrastrutturale ed organizzativa che porti a ridurre le emissioni inquinanti tramite l’integrazione di diversi sistemi di trasporto dovrebbe essere un obiettivo di primaria importanza”.
“Così in una nota Danilo Primiterra del Team Extraa, che aggiunge: “A livello europeo ci sono diverse città che hanno intrapreso delle scelte ormai quasi indispensabili, come Lubiana, dove dal 2006 a oggi è stata implementata la rete di piste ciclabili del 550 per cento, o Amburgo, che punta a una città senz’auto grazie al progetto HafenCity. Sono città che contano numerosi abitanti, ma possono e devono rappresentare un esempio da seguire anche per realtà più piccole in cui la qualità della vita continua a scendere vertiginosamente. Il trasporto pubblico locale non è incentivato e non fornisce il livello di soddisfazione richiesto, non vengono proposti blocchi del traffico (interventi mirati a vietare l’uso dell’automobile per far provare forme di mobilità alternative e più sostenibili) e soprattutto vi è la mancanza quasi totale di piste ciclabili. In passato un tentativo c’è stato: la pista ciclabile di Via Amiterno ha suscitato più polemiche che consensi, con ogni rappresentante locale di turno a farsi condottiero di temi fritti e rifritti. Una pista ciclabile pericolosa, una pista ciclabile che toglie parcheggi, lamentele che anno dopo anno denotano il senso comune di essere restii al cambiamento dalle vecchie abitudini. Il progetto di riqualificazione della zona delle “Cinque Palazzine” ha smantellato parte di questa pista, sempre mal vista e mal voluta dai residenti. Ne è rimasta solo una piccola parte, ormai del tutto dimenticata, e diventata parte dell’arredo urbano della città. Illusioni, e ancora illusioni quando nel 2005 viene presentato il centro commerciale Megalò e a corredo il più grande fantasma della recente storia teatina, il parco fluviale. Dopo dieci anni in molti avranno dimenticato queste parole: ‘il parco fluviale sarà dotato di laghetti, bar, campo da calcetto, pista ciclabile, circuito da footing e un anfiteatro per le manifestazioni pubbliche’ ”.
“Una pista ciclabile – conclude Primiterra – sarebbe una buona dimostrazione di come i nostri amministratori hanno interesse alla vivibilità della nostra città, disincentivando l’uso della macchina e favorendo l’abbassamento dell’inquinamento dell’aria e acustico. Un inquinamento che a Chieti Scalo e nelle zone limitrofe è ormai senza controllo. Un progetto di mobilità sostenibile non può non essere inserito nel piano del traffico per la viabilità, piano che gli enti locali sono tenuti ad aggiornare ogni due anni”.