Il giudice, Andrea Belli, “in considerazione degli interventi eseguiti e del contenimento delle emissioni di CO al di sotto del limite di 1.500mg/Nm3 previsto dall’autorizzazione provinciale”, “rilevato che il consulente tecnico nominato dal pm ha dato atto, nella propria relazione del 27 novembre 2015, della corretta esecuzione” dei lavori di messa a norma “sull’essiccatorio denominato “Buzzi3”, “sulla base del campionamento e delle successive analisi delle emissioni prodotte dall’impianto di essiccazione della sansa, condotte nel rispetto delle norme tecniche vigenti” ha dato l’ok alla riattivazione di una parte dell’impianto. E così la struttura, e in particolare il solo essiccatoio denominato “Buzzi3”, ha ricominciato a funzionare. Dunque, dopo il monitoraggio dell’Arta a cui ha preso parte anche un perito della Procura, la magistratura ha autorizzato la riapertura parziale, sì, ma con una serie di prescrizioni chieste dallo stesso pm e accolte dal Tribunale, atte a garantire lo svolgimento dell’attività dei Vecere nel rispetto delle norme sull’ambiente e la qualità dell’aria.
Tra le prescrizioni anche quella di “eseguire settimanalmente le analisi in autocontrollo delle emissioni”, analisi che saranno inviate all’Arta per le verifiche del caso. Il “campionamento e le analisi” dei fumi servirà a garantire che le emissioni siano costantemente sotto i limiti di legge così come pure i cattivi odori “che possono produrre molestie olfattive”.
“Prendiamo atto di quanto disposto dal Tribunale di Lanciano – afferma il sindaco di Treglio Massimiliano Berghella -, e che, stando a quanto scritto nel dispositivo del giudice, l’impianto di essiccazione, rispettando i parametri imposti dalla legge, per l’emissione di CO, è considerato non essere nocivo per la salute. La nostra attenzione sulla questione è massima. Continueremo a vigilare e attueremo tutte le iniziative e le azioni amministrative necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini”.