L’Asso-consum, associazione per la difesa dei consumatori, degli utenti e dei cittadini, componente CNCU, alla luce del salvataggio dal rischio default della Banca Chieti da parte del decreto del Consiglio dei Ministri emanato lo scorso 22 novembre, ha inviato un esposto alla procura della Repubblica di Chieti affinché venga accertato se il rischio di default sia dovuto a malversazioni interne o a speculazioni.
Il primo caso di Bail-in, la nuova direttiva europea che prevede il salvataggio degli istituti di credito coprendo le perdite con i capitali interni, applicato in anticipo rispetto a quanto previsto ossia gli inizi del 2016, ha danneggiato i risparmiatori, nello specifico azionisti e titolari di obbligazioni che si sono visti annullati i propri investimenti ex-abrupto.
L’associazione si chiede anche se tale provvedimento possa consideransi costituzionale in quanto azionisti e titolari di obbligazioni nel momento in cui hanno investito i propri capitali nella Banca non erano a conoscenza di tale rischio.
“Un provvedimento” afferma Aldo Perrotta “che, varato domenica, salva le banche ma mette in ginocchio i risparmiatori, piccoli azionisti e obbligazionisti dei territori di riferimento con piena fiducia nella propria banca. Autorità di vigilanza e le stesse banche, nelle discussioni su come procedere al salvataggio, come mai non si sono per nulla preoccupate delle conseguenze sulla clientela?”.