Villa Pini, scarcerazione Angelini, la procura ricorre in Cassazione

angeliniChieti. Il procuratore capo di Chieti, Pietro Mennini, ha predisposto il ricorso in cassazione contro la decisione del Tribunale del riesame de L’Aquila di revocare i domiciliari per Vincenzo Angelini.

 

 

Saranno i giudici della Corte Suprema a Roma a dover stabilire se l’ex amministratore del Gruppo Villa Pini dovrà tornare ai domiciliari oppure no nell’ambito dell’inchiesta per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale con l’aggravante del falso in bilancio. I giudici aquilani avevano indicato come motivo della scarcerazione l’assenza di elementi tali da far temere l’inquinamento delle prove. Secondo il tribunale del Riesame mancherebbe anche il rischio di reiterazione del reato. Ma é proprio su questo punto che il pool di magistrati pone le sue ragioni.

Paolucci (Pd): “Assurda la scarcerazione di Angelini”. “La più grande azienda sanitaria di Chieti sta colando a picco nell’indifferenza della Regione e del Comune e con il principale artefice di questo naufragio, Vincenzo Angelini, addirittura scarcerato dopo aver distratto centinaia di milioni”. Lo ha denunciato Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese, intervenendo sulla vicenda Villa Pini. “Molti cittadini oggi mi hanno contattato per manifestare la loro rabbia per la spaventosa scarcerazione di Angelini” ha aggiunto Paolucci, “e per l’oscuramento della vertenza da parte del centrodestra: il Pdl aveva promesso mari e monti in campagna elettorale a partire dal ritorno dell’accreditamento, mentre ora sta facendo finta di dimenticare che è in atto un dramma sociale per 1.500 famiglie. Il Pdl governa tutti i livelli istituzionali chiamati a risolvere questa vertenza, ed ha la piena responsabilità di trovare una soluzione. Ma a partire dalla Regione non ha lo straccio di una idea su come risolvere questo dramma: al di là delle chiacchiere, non riesce ancora a produrre nulla sulla sanità pubblica e privata, neppure alla luce della paradossale decisione dell’Aiop di costituirsi parte civile soltanto nei confronti di quegli imputati che avevano cercato di introdurre regole e rigore”.

 

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