I giudici del Riesame, a L’Aquila, hanno accolto il ricorso del suo legale, Sabatino Ciprietti, annullando di fatto il provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip del Tribunale di Chieti, Marina Valente su richiesta del pool di magistrati che indaga sulla bancarotta fraudolenta. Per i giudici (presidente Greco) Angelini non doveva essere arrestato: non sussistevano nè il pericolo di inquinamento probatorio nè quello della reiterazione del reato. Nella sua memoria difensiva, Ciprietti ha rivisitato tutta la situazione storico-giuridica degli ultimi due anni per dimostrare “l’impossibilità da parte del suo assistito di inquinare le prove. Ormai tutto, ha argomentato il legale, èdocumentalmente nelle mani di due procure: Chieti e Pescara. Angelini, inoltre, non è piu’ amministratore del gruppo dal 2009 e non può reiterare alcunchè”.