Chieti. “A fine giugno un incendio doloso ha devastato un deposito di rifiuti in località Colle Sant’Antonio di Chieti determinando una emergenza sinora rimasta irrisolta”. Così in una nota il Wwf Chieti.
“Nonostante le denunce e le richieste – continua la nota – e nonostante gli impegni assunti pubblicamente, non c’è stata alcuna messa in sicurezza. Addirittura, come più volte segnalato dai residenti e dalle associazioni, il sito è aperto e incustodito a disposizione di eventuali malintenzionati. Per queste ragioni le associazioni WWF Chieti-Pescara, Legambiente Chieti, Presidio Libera Chieti “Melissa Bassi”, Chieti nuova 3 febbraio, FAI delegazione di Chieti, Italia Nostra Chieti e Pescara, Camminando Insieme; i comitati Acqua e Beni Comuni Chieti, Amici del Colle, Ambiente Valpescara, Centro Assemblea Cittadina di Cepagatti, Villablocc e tantissimi cittadini che si stanno impegnando perché nessuno dimentichi questa ennesima emergenza, per 8 giorni consecutivi hanno organizzato banchetti informativi di fronte al Comune di Chieti per tenere aggiornati i cittadini. L’iniziativa, avviata il 27 agosto scorso, a due mesi esatti dall’inizio dell’incendio e che si conclude questa mattina, era stata ideata anche per sollecitare una soluzione. Dobbiamo invece con dispiacere constatare che la situazione, anziché risolversi, si è aggravata per un sostanziale pressapochismo nei comportamenti di coloro che sono chiamati, col nostro voto, a gestire la comunità locale. A oltre due mesi dall’incendio: non sappiamo, e probabilmente ormai non lo sapremo mai, quali sia il territorio realmente coinvolto nella ricaduta delle ceneri diffuse dal vento, certamente più ampio di quello preso in considerazioni dalle analisi compiute a cerchio intorno al sito incendiato, senza alcuno studio sui venti e sulla conseguente direzione dei fumi durante le diverse giornate nelle quali si è protratto il rogo; non abbiamo certezze sulle conseguenze che potrebbero derivare, da un sito nel quale sono presenti residui da incendio e materiali incombusti, a fronte dei quattro temporali che hanno nel frattempo investito l’area e dagli eventi meteo che si susseguiranno nei prossimi mesi; non sappiamo, ed è l’aspetto più grave, se e quando l’impianto sarà bonificato o quantomeno messo in sicurezza. L’ordinanza del sindaco che ordinava la messa in sicurezza al legale rappresentante della ditta che gestiva il sito è del 24 luglio scorso. Circa tre settimane dopo, il 19 agosto, i consiglieri comunali 5 Stelle hanno denunciato un clamoroso errore: l’ordinanza avrebbe dovuto essere notificata ad altra persona, poiché nel frattempo era cambiato l’organigramma della società”.
“Il primo cittadino non ha mai risposto ufficialmente a quelle contestazioni ma in una comunicazione privata ha ammesso che c’era stato l’errore. Ebbene dal 19 agosto a oggi sono trascorsi altri 15 giorni e di quella ordinanza, che dovrebbe essere riemessa con le variazioni necessarie, non si è saputo più nulla. È così che si tutela la salute dei cittadini? Le associazioni, i comitati e i cittadini continueranno nella mobilitazione. Come primo ulteriore passo questa mattina abbiamo chiesto un incontro al prefetto, in attesa delle prossime iniziative”.