Chieti. “La difesa dello stabilimento Thales di Chieti, società leader nel settore delle telecomunicazioni a livello internazionale, che opera anche per conto del Ministero della Difesa, non passa solo per la tutela dei suoi 100 lavoratori ma anche per la difesa del know how, valore aggiunto oltre a quello economico per tutto il territorio italiano”.
Lo ha dichiarato il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio nel corso della seduta straordinaria odierna del Consiglio Comunale avente ad oggetto l’o.d.g “problematiche Thales”.
“Il solo confronto con il Ministero della Difesa, committente materiale dei servizi dell’azienda, con il quale ho preso contatti, non risolve da solo il problema dei piani di razionalizzazione dell’azienda ed è per questo – ha evidenziato il Sindaco – che occorre un aiuto concreto, una spinta forte di tutto il territorio, un fronte compatto a tutti i livelli istituzionali per difendere un’azienda che rappresenta ‘la difesa del nostro paese’ per i servizi che produce. È per questo, al di là della solidarietà che esprimo ai lavoratori, che mi faccio servo della città pretendendo da Roma, dal Governo, sicurezza per un settore fondamentale del paese. L’obiettivo è perseguire ogni percorso utile a tutela dell’azienda”.
Alla seduta straordinaria di Consiglio Comunale erano presenti anche la dott.ssa Italiani in rappresentanza del Prefetto di Chieti, l’on. Lolli e il consigliere provinciale Coletti.
Così in una nota il Movimento 5 Stelle di Chieti: “Il caso Thales affrontato in Consiglio comunale questa mattina, da un lato restituisce un’immagine forte dei gruppi consigliari, capaci di superare le differenze politiche ed ideologiche nel nome di un interesse superiore come quello occupazionale, dall’altro, come emerso dalle parole del Sindaco Di Primio e del Vice Presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, dimostra come la politica, soprattutto quella locale, spesso non abbia chiaro il suo ruolo. Diamo troppo spesso per scontato che comuni e regioni non hanno poteri né competenze nell’incidere sulle scelte aziendali, soprattutto su quelle riguardanti la riorganizzazione delle unità produttive. Anche oggi, con l’ordine del giorno votato all’unanimità e nel proporre l’istituzione di tavoli di lavoro regionali e nazionali, diamo l’impressione di non riuscire a vedere più lontano della punta del nostro naso. Thales, con ogni probabilità, ha deciso di spostare i sui investimenti in Toscana, a Sesto Fiorentino. Il motivo è legato al fatto che la Regione Toscana, in controtendenza rispetto al dato nazionale e grazie a precise scelte politiche di programmazione, riesce ad attrarre a sé ingenti investimenti da parte di imprese nazionali ed estere che, negli ultimi 4 anni hanno portato a contare circa 2000 posti di lavoro tra quelli nuovi e quelli già consolidati. La Toscana è la dimostrazione che la valorizzazione del territorio può coesistere con l’industria, che la bellezza dei luoghi, la coesione sociale e le relazioni tra le istituzioni sono in grado di favorire l’attrattività nei confronti degli investimenti. L’Abruzzo, al contrario e sempre più spesso, sembra terra di nessuno: Trivelle in mare in un tratto di costa che è senza dubbio il nostro fiore all’occhiello, sistemi fognari e di depurazione inadeguati e malfunzionanti che sversano liquami nei fiumi privando i bambini e non solo, della gioia di recarsi al mare, Tralicci e cavi d’alta tensione che violentano zone come i calanchi della Provincia di Chieti per non parlare dei terreni dei privati cittadini espropriati con indennità che sono vere e proprie prese in giro… E’ ora che la politica capisca qual’è il suo ruolo ed inizi a lavorare con competenza per il benessere collettivo!”.