Si tratta di un passo avanti verso la concretizzazione dell’accordo di programma siglato lo scorso 1 ottobre.
La legge 15 proposta dall’allora consigliere regionale di Rifondazione Angelo Orlando, vincolando le aree della ex-cartiera di Chieti Scalo per 99 anni, ha impedito che un’area produttiva venisse divorata dalla speculazione edilizia.
La norma, infatti, prevede che “per un periodo di 99 anni dall’approvazione della presente legge sono vietati i mutamenti di destinazione d’uso urbanistica a fini diversi da quello industriali ed artigianali dei capannoni, dei fabbricati industriali e dei terreni di pertinenza ai medesimi direttamente collegati, ubicati nelle aree della città di Chieti, limitatamente al perimetro industriale nel quale insiste la cartiera Burgo” (articolo 1 L.R.15/2008).
Questo ha consentito a lavoratori e sindacati di contrattare un progetto di rilancio occupazionale.
Grazie all’emendamento approvato ieri, il vincolo viene meglio specificato per consentire le sole attività previste nell’accordo di programma (ricerca, laboratori, formazione, logistica, ecc.) mantenendo l’esclusione per residenziale, grande distribuzione, produzioni inquinanti e nocive.
La modifica, infatti, dispone che nell’area ex Burgo di Chieti sono ammesse, oltre alle attività produttive, anche tutti i servizi legati al settore ed in particolare attività di ricerca e laboratori, centro di formazione completo dei relativi e necessari servizi, come previsto dall’Accordo di Programma sottoscritto il 1° ottobre 2009 (comma 2); è ammessa la realizzazione delle urbanizzazioni per consentire un processo di riqualificazione e reindustrializzazione dell’area (comma 3); non sono ammesse attività produttive nocive e di produzione energetica mediante combustione, biomasse o pirolisi (comma 4); sono escluse, altresì, le attività a carattere commerciale per la grande e media distribuzione, sia food che non food, nonché gallerie commerciali (comma 5); le norme urbanistiche da applicarsi restano quelle previste dagli artt. 6 e 14 delle NTA del Consorzio Industriale Chieti-Pescara (comma 6); si esclude la realizzazione di interventi finalizzati alla residenza privata, fatti salvi gli alloggi previsti per il centro di formazione (comma 7).
“Spero che questa esperienza faccia scuola nella nostra Regione martoriata da dismissioni e delocalizzazioni” ha commentato il consigliere regionale Maurizio Acerbo. “I poteri pubblici possono, se c’è la volontà politica, sostenere concretamente le lotte dei lavoratori per l’occupazione”.
Acerbo ricorda, infine, che “il 4 agosto scade la cassa integrazione straordinaria e la Regione deve compiere in fretta gli atti di sua competenza. Oltre alla modifica della legge 15/2008, è urgentissima la presentazione del progetto ai ministeri del lavoro e delle attività produttive. Spero che l’assessore Castiglione si attivi con la massima celerità in tal senso”.