“E un ulteriore capitolo della vicenda” ha commentato l’avvocato Giovanni Di Santo, legale della società “che ha visto interessati da un lato la procura di Vasto e i carabinieri e, dall’altro, la Itaca Costruzioni. Nonostante la sentenza del Tar Abruzzo che riconosceva legittimo e corretto l’operato della ditta (e la nullità della revoca del nulla osta paesaggistico dalla stessa patito ad opera della Sovrintendenza dei Beni Ambientali e del Comune di Vasto), la procura non aveva concesso il dissequestro del cantiere. Solo in seguito al nuovo ricorso al Tribunale del Riesame di Chieti è stato finalmente possibile riacquisire la disponibilità dei beni immobili oggetto del sequestro preventivo”.