Chieti. Incontro che apre prospettive di più positive forme di collaborazione tra cittadini e Consorzio di Bonifica, quello avvenuto mercoledì 27 maggio 2015, alle ore 12,00 nella sede consortile di Via Gizio n. 36 (ex Tratturo) che ha affrontato il tema dei disagi causati dal Depuratore di San Martino, quando non è pienamente funzionante e un fetore insopportabile si diffonde per San Martino, Madonna delle Piane, Chieti Scalo e l’intera vallata della Pescara.
Nel salone consiliare del Consorzio di Bonifica Centro – Bacino Saline – Pescara – Alento – Foro, il presidente Roberto Roberti con alcuni collaboratori e tecnici ed il consulente ingegnere Giustino Angeloni si è incontrato con una delegazione costituita dall’Assessore comunale all’ambiente, Emilia De Matteo, rappresentanti del Comitato Villabloc, con la presidente Bianca Di Quilio, il vice presidente Luigi Ienni, Giuseppe Santarelli,la segretaria Paola Olivo e il presidente pro-tempore della Pro Loco “La Vallata”, Mario D’Alessandro.
Ha introdotto la riunione l’assessore De Matteo che ha fatto riferimento alla situazione di emergenza che si è determinata il 12 maggio scorso, quando il fenomeno del fetore diffuso dal depuratore ha raggiunto un livello insopportabile che ha convinto il Comune a richiedere un intervento del’ARTA (Agenzia regionale di tutela ambientale per compiere i necessari controlli. Hanno fatto seguito Luigi (Gigino) Ienni, che ha ricordato l’impegno del Comitato per la tutela ambientale della zona che prosegue da otto anni, di Bianca Di Quilio che ha fatto una descrizione drammatica e allarmante dei sintomi che provocano disagio e che fanno temere anche che siano alla base del diffondersi di terribili malattie, sempre più diffuse; ha anche sottolineato le perplessità suscitate dall’arrivo di camion soprattutto nelle ore notturne di cui non si conosce cosa scaricano, se sono controllati adeguatamente, conoscenza opportuna per verificare le cause e gli effetti dell’attività del depuratore. Paola Olivo ha chiesto cosa può fare il Consorzio di Bonifica rispetto ai problemi provocati dal cattivo funzionamento del depuratore; Giuseppe Santarelli ha segnalato il preoccupante sviluppo di malattie leucemiche, che non ha risparmiato membri della sua famiglia e lui stesso, dichiarando con decisione: “Stiamo vivendo in un ambiente invivibile”.
Il presidente Roberti, nel prendere atto delle dichiarazioni (“Le cose che avete detto fanno impressione !”) ha affermato: “Il problema esiste, ma va detto che noi siamo gli unici a preoccuparcene secondo i nostri compiti e le nostre possibilità e abbiamo bisogno di voi, di tutti i cittadini per operare più efficacemente”. Ha poi ricordato che il Consorzio con il depuratore, in funzione del 1988, svolge un servizio di lavorazione delle acque reflue che riceve dagli scarichi fognanti della città e “dalle vostre case”, per cui non si tratta di un’industria, ma di un impianto che lavora acque reflue autorizzate dal Comune, con un sistema misto chimico-biologico. “Il Consorzio che presiedo da 10 anni – ha anche aggiunto – ha bisogno anche di cittadini come voi che ringrazio per essere qui . Sono certo che se ci mettiamo insieme il sistema funzionerà meglio e miglioriamo l’ambiente, se non vi sono porcherie gettate nei canali e fossi. Siamo noi ad avere bisogno di voi. Siete voi i garanti di quello che facciamo, lavorando le acque reflue delle fognature e materiali organici per conto terzi, con scarichi numerati e controllati in partenza, utilizzando un impianto sperimentale. Nessuno vuole avvelenare la gente”.
È toccato poi all’ingegnere Giustino Angeloni della “Theate Consult” di Chieti, consulente tecnico del Consorzio, fornire interessanti dati sul depuratore di San Martino (ha una capacità di 135.000 abitanti equivalenti, tenendo conto che ogni abitante produce 220 grammi di inquinanti e acqua e che Chieti conta poco più di 55.000 abitanti, è necessario accogliere prodotti organici tipo percolato delle discariche del territorio per farlo funzionare al meglio). Funziona per la sua attività di depurazione equilibrata con il sistema misto chimico (con ingredienti chimici in giuste dosi) e biologico, di natura più delicata (con tre famiglie o colonie di batteri che digeriscono gli elementi inquinanti). “Se succede qualcosa di imprevisto che non sappiamo, come ad esempio – ha spiegato – qualcuno che butta pasticche di antibiotico nel cesso!, è possibile scoprirlo dopo che si è verificato lo squilibrio, com’è accaduto il 12 maggio scorso. Ci sono voluti 19 giorni per tornare all’equilibrio – ha dichiarato – per cui tutto dipende dall’educazione civica di tutti. C’è da sperare che con la legge che punisce gli “eco reati”tutto possa migliorare”.
Per quanto riguarda la Società “Depuracque” di Venezia, essa è di natura esclusivamente privata, non ha niente a che fare con il Depuratore, operando in settore a parte, completamente separato dall’impianto.
Ci si è soffermati, poi. su vari aspetti dei cattivi odori che si diffondono nella vallata oltre a quello del Depuratore: emissioni di alcune fabbriche che lavorano lal gomma, bitumi, vetro, lo scarico de mattatoio, il tutto mescolato con aroma di caffè torrefatto, per cui si renderà necessario compiere controlli e verifiche tramite l’ARTA (Agenzia Regionale d Tutela Ambientale) ed attivare l’Osservatorio Ambientale comunale ed attivare più efficaci corsi di informazione formazione per i cittadini per conoscere l’effettiva realtà esistente.
Da parte sua il Presidente del Consorzio di Bonifica, Roberto Roberti, oltre ad annunciare lavori di straordinaria manutenzione dell’impianto, si è detto disponibile a rilasciare autorizzazioni a quanti sono interessati a recarsi presso il Depuratore, mentre Giustino Angeloni ha assicurato di fare da guida a quanti siano interessati a visitare l’impianto di località San Martino per conoscerne meglio le attività ed il funzionamento.
Una forma di piena collaborazione che dovrebbe essere utile per tutti per eliminare inconvenienti e rischi per la salute. (m.d.)