Sciopero nazionale della scuola a Roma, partiranno rappresentanze anche dalla provincia di Chieti

Chieti. Anche dal territorio teatino partiranno due autobus di manifestanti per partecipare alla Manifestazione nazionale a Roma per lo sciopero unitario per tutti gli operatori della scuola proclamato, già il 23 marzo us, dalla Usb, Anief, UniCobas, Cub, SlaiCobas, Usi, parte della Flc ed altri sindacati.
“La discussione in Parlamento del Ddl Renzi detto ‘La buona scuola’ – dice in una nota Silvio Di Primio dell’Usb – inizierà domani, 23 aprile, ed è necessario, quindi, mettere da subito in campo iniziative per contrastare questo Ddl della ‘Cattiva scuola’. I contenuti finora emersi dai lavori in Commissione ricalcano e ampliano la ‘riforma Gelmini’ e intrecciandosi con la Riforma della PA (Renzi/Madia) e con il decreto Brunetta questo Ddl produce la generale mortificazione della dignità, anche professionale, di tutto il personale della scuola. La gestione privatistica dei Fondi Europei, l’invadenza dei privati, il blocco dei Contratti Nazionali dal 2007, l’uso massiccio di forme contrattuali esterne al Ccn della scuola come i contratti a prestazione d’opera o il ricorso a cooperative e consorzi di aziende esterne per le pulizie, i sistemi informatici o per fornire ‘quell’ampliamento dell’offerta formativa’ decurtata dai vari Governi, il potere illimitato ai Dirigenti scolastici nella scelta dei docenti e nella costruzione degli indirizzi didattici, la scuola come luogo di reclutamento di manodopera minorile gratuita e tante altre gravi ‘innovazioni’ “.

“Fatti questi – conclude Di Primio – che indicano il contesto in cui si colloca questa ennesima ‘rivoluzione’ e ne restituiscono il carattere restauratore pre-repubblicano della trasformazione ‘genetica’ che si sta operando sulla Scuola che dovrebbe essere, invece, salvaguardata come recita la Costituzione. Le molteplici sentenze nazionali ed europee di condanna dell’operato del Miur continuamente disattese ne sono una parziale testimonianza. Per tutto questo, e altro ancora, si rende necessaria una grande partecipazione allo Sciopero, unico strumento nelle mani dei lavoratori, per opporsi a questo Ddl di smantellamento della scuola pubblica.

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