Un messaggio di avviso, inoltrato a tutti gli utenti WhatsApp, sta arrivando in questi giorni sulle chat della nota applicazione, per notificare il cambio dei termini delle condizioni sulla privacy.
Un mese di tempo circa, ed entro l’8 febbraio, chi non avrà accettato le modifiche vedrà disattivato il proprio account.
La novità: WhatsApp, a partire dall’8 febbraio, condividerà alcuni dati degli utenti (ma non quelli personalissimi) con la piattaforma madre Facebook. Va specificato che oggi è già possibile condividere con Facebook i dati interessati dal cambiamento previsto ma, mentre oggi è facoltà dell’utente, con il nuovo aggiornamento diventerà obbligatorio, pena l’impossibilità di continuare ad utilizzare WhatsApp.
WhatsApp detiene la leadership assoluta nel campo della messaggistica istantanea e, dopo questo avviso, molti utenti hanno abbandonato l’app per preferire altre piattaforme come Signal e Telegram, complice anche il dibattito social scatenato dai concorrenti del web:
- Microsoft, partecipando al dibattito, ha scelto di ironizzare sponsorizzando Skype in un post dove ha condiviso link sulle sue politiche di privacy sottolineando come si impegni a mantenere privati i dati dei propri utenti “Skype rispetta la tua privacy”, si legge nel tweet.
- Perentorio il tono del tweet del CEO di Tesla, Elon Mask “Usate Signal”, ha scritto l’uomo più ricco del mondo contribuendo ad una impennata dei download.
La precisazione: in Europa è il vigore il regolamento comunitario sulla protezione dei dati personali e non ci sarà alcuna modifica alla modalità di condivisione dei dati con Facebook. A specificarlo è stata anche l’azienda californiana che ha chiarito che, al momento, “non ci sono modifiche alle modalità di condivisione dei dati whatsApp nella regione europea, inclusi il Regno Unito, derivanti dall’aggiornamento dei Termini di servizio e dell’informativa sulla privacy. Non condividiamo i dati degli utenti dell’area europea con Facebook allo scopo di consentire a Facebook di utilizzare tali dati per migliorare i propri prodotti o per le proprie pubblicità”.
Ma a poco sono servite le rassicurazioni dell’azienda mentre in grande crescita sono Signal (al primo posto nella classifica delle app “Social Network” più scaricate su App Store) e Telegram (è la più scaricata da Google Play). Il numero dei nuovi account attivati è stato così elevato da ravvisare un ritardo nell’invio dei codici di autenticazione, poi risolto.