Verdone, protagonista insieme a Papaleo del film in uscita il 26 febbraio, ha salutato gli spettatori presenti prima della proiezione, raccontando una serie di scherzi con cui, fin da piccolo, ha sempre “torturato” i suoi familiari.
Scherzi cinici, perfino cattivi, come quelli che i protagonisti del suo ventisettesimo film da regista si riservano a vicenda. “Un film cinico, sì, ma non paragonatelo ad Amici miei“, ha detto Verdone in un incontro con la stampa precedente all’anteprima, durante il quale non sono mancati gli scambi comici tra gli artisti e i presenti. A partire da quello sulla sfida tra le serie tv e i film in sala.
“E’ la storia del momento di usura dell’amicizia tra i protagonisti, già disastrati nella loro vita privata, mosso da una serie di colpi di scena e con quel tocco di malinconia che ho sempre dato ai miei film”, lo ha descritto Verdone, che interpreta il primario di un’equipe medica composta da Papaleo, Anna Foglietta e Max Tortora. Ma guai a paragonarlo al Medico della Mutua di Alberto Sordi: “Quello era la descrizione spiccicata degli anni ’60, completamente frizzante, il mio è tormentato dai problemi tipici della vita di oggi”, ha precisato.
Una storia nata da un grande atto d’amicizia: “Un semino regalato da Giovanni Veronesi in un periodo, lungo oltre un anno”, ha rivelato ancora Verdone, ” in cui non stava trovando la strada giusta. Mi ha raccontato la storia e in pochi giorni abbiamo iniziato a lavorare. Un gran bel film, un film corale: quelli che preferisco fare e che mi sono sempre venuti bene”. Il titolo, ha svelato, è stato preso reso in prestito da una frase della madre del regista, legata a un fortunato aneddoto del suo debutto in teatro, primo passo di lunghissima carriera”
“Un film al maschile”: un’etichetta arrivata da più parti e che ha portato Verdone ad assestare un duro attacco al politicamente corretto che “ha rotto er cazzo”.
Immancabili i riferimenti all’Abruzzo: “Una zona bellissima che conosco bene”, ha raccontato, “che meriterebbe di essere immortalata dopo le ferite che ha subito: spero di poter trovare un soggetto adatto”.
Carismatica anche la presenza di Papaleo, quasi messo in ombra dall’attenzione riservata all’icona al suo fianco: ricordando “gli oltre 60 film che ho fatto, alcuni anche da regista”, l’attore lucano ha scherzato: “Fossi stato abruzzese, ne avreste giovato”, per poi chiudere la conferenza con i versi dedicati ai pastori d’Abruzzo dalla Settembre di D’Annunzio.
Tutta la simpatia della coppia Verdone-Papaleo nel nostro video.
(Foto di Michela Piccone)