Tortoreto. Una sorta di regolamento di conti, con ogni probabilità nato nel mondo dello spaccio, tra personaggi che solo per caso si sono ritrovati sul lungomare di Tortoreto.
E nello specifico all’interno di uno stabilimento balneare “scelto” dalla persona ferita, come rifugio. Inizia ad assumere connotati molto più limpidi l’episodio che si è verificato la scorsa notte, nella zona centrale della riviera di Tortoreto, dove un giovane albanese (24 anni, richiedente programma di protezione), è stato ferito alla gamba destra da un colpo di pistola, calibro 7,65, sparato a pochissima distanza.
La vicenda, sulla quale stanno indagando i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica e del reparto investigativo provinciale, nel suo sviluppo è stata ricostruita. L’albanese ferito, pare che fosse inseguito da alcuni connazionali. Tre che lo stavano braccando e un quarto rimasto, forse in macchina. Tutti individuati, che vivono tra Martinsicuro e Alba Adriatica.
La ricostruzione. Il 24enne ferito è entrato, nella sua fuga, all’interno dello chalet Maristella poco dopo mezzanotte e mezza (uno dei pochi ancora aperti a quell’ora), chiedendo aiuto. Poco dopo sono arrivati altri due giovani che lo seguivano. Personaggi che non frequentano il locale e che gli stessi testimoni raccontano di non aver mai visto in precedenza.
La persona ferita ha saltato il bancone del bar, si è nascosto dietro alla spillatrice della birra invocando di chiamare i carabinieri. Uno di coloro che lo braccavano, ha estratto una pistola e gli ha sparato un colpo alla gamba. Il proiettile è entrato ed uscito ed è stato poi trovato dai carabinieri più tardi. Gli aggressori, tra lo spavento dei presenti, sono scappati a gambe levate. E anche l’albanese ferito, in maniera lieve, si è allontanato. Salvo poi, un centinaio di metri più avanti, fermarsi in una paninoteca sul lato ovest del lungomare dove ha chiesto aiuto ed è stato soccorso dal personale del 118.
Il giovane è stato accompagnato in ospedale, ma le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni. In queste ore è stato ascoltato dagli inquirenti, mentre gli stessi militari sono sulle tracce di chi ha organizzato e messo in pratica la spedizione punitiva. Nata in altre zone del territorio e solo per caso, culminata all’interno del locale di Tortoreto.
Nel video il racconto del proprietario dello chalet Maristella.