Alba Adriatica e Martinsicuro, viabilità e strisce pedonali: la riflessione di un lettore

 

01.09.12incrocio_alba_privacyIncrocio tra Via Roma/Via Magenta/S.S. 259 PONTE SUL VIBRATA

La foto è esplicativa. Alle porte dei comuni di Alba Adriatica e Martinsicuro, oramai da anni si assiste quotidianamente ad “un caos ordinato” frutto del “fai da te”.Chi non si è adeguato alla consuetudine, una volta attraversato sulla Via Roma il ponte sul Vibrata in direzione nord???Incredibilmente scopriamo “L’altra realtà”. Gli automobilisti fermi al semaforo,  come se fossero formichine, ogni volta si ingegnano ed “inventano” in concorso omertoso due corsie di canalizzazione: una ipotetica che consente la svolta a sinistra per chi è diretto verso il sottopasso; l’altra virtuale che permette di proseguire nelle “altre direzioni”.Proprio così, in barba alle segnaletiche stradali, anche se quella orizzontale è quasi scomparsa. – Signore e signori di ogni età, ragazzi più giovani, tutti o quasi, silenziosamente, opportunamente trovano logico dividere la propria corsia in coabitazione con un altro veicolo. Come se fosse lecito, ci si sposta un po’ più a sinistra per svoltare verso la Statale, eh pazienza se si va ad occupare anche se per poco l’altra corsia; le auto che giungeranno dalla parte opposta capiranno: solidarietà tra automobilisti.Peccato che molti automobilisti probabilmente siano ignari che la manovra non è permessa, altri pur consapevoli, forse la maggioranza, si adeguano poichè in effetti è una soluzione molto pratica.Ma qualcuno ha mai considerato cosa possa accadere in caso di sinistro stradale? Una consuetudine in sede giudiziaria e in questo contesto non è motivo di assoluzione, anzi… 
Cosa fare? La risposta sta nelle casse comunali, lo so. Penso che la soluzione migliore sia costruire una rotatoria: certo che logisticamente appare complesso considerando un prevedibile esproprio da effettuare nella proprietà della nota compagnia di carburante, oltre ai costi di realizzazione. Certamente non conosco la fattibilità tecnica di tale opera, e me ne scuso se non all’altezza.Bene comunque i recenti paletti dissuasori, bianco-rossi, ma non basta. ALBA ADRIATICAincrocio Via ROMA/Via D.Alighieri(Via dei MilleFARMACIA
Avete mai considerato che la zona ove è ubicata una farmacia è comunque da considerare “sensibile”. Voglio intendere essa è abitualmente frequentata da persone in difficoltà o comunque in uno stato di salute precario: queste persone siamo tutte noi… – Tali zone hanno bisogno di maggiore attenzione da parte della collettività (Enti pubblici e cittadini…). Ed invece, vi è la corsa a parcheggiare ovunque e comunque: soprattutto impropriamente sullo spazio disabili; si parcheggia pericolosamente pure in prossimità dell’incrocio con Via Dante (ma a questa via quando invertiranno il senso?) compromettendo a chi scende da questa strada di attraversare l’intersezione e caricando “sul prossimo” ulteriori rischi; si assiste inoltre in prossimità di questa zona alla “sosta a pezzi”, ossia occupando in parte l’area di parcheggio e lasciando un pezzo del proprio veicolo sulla corsia, implicitamente si confida nel prossimo che vedendosi ostruita parzialmente la strada, italianamente si adatterà, eh pazienza…!?!  Avete mai notato che proprio frontalmente alla Farmacia insistono delle strisce pedonali e relativa segnaletica verticale? Quante persone cercano di attraversare la strada? e chi si ferma? 
UFFICIO POSTALEVia Risorgimento.Stessa dinamica come sopra.
Il piano Urbanistico al traffico giace in qualche cassetto. Lo studio di esperti costato alla cittadinanza albense è per adesso congelato. Gli oppositori del P.U.T, implicitamente dunque considerano l’attuale viabilità migliore, in attesa di…, in attesa di…, in attesa di…
E bene, si resta in attesa di…: sistemare dei dissuasori al traffico (panettoni cemento/paletti metallici); dotare TUTTE le vie della segnaletica stradale; invertire qualche senso di marcia nelle situazioni più pericolose (non serve uno studio per alcuni casi limite!); applicare dispositivi tecnologici laddove occorrono. Se l’automobilista è maleducato si cerca comunque di “convogliare” i comportamenti limitandoli attraverso delle soluzioni quantomeno pratiche, in attesa di…del teorico PUT.    

Nelle nostre zone, ci si indigna spesso quando qualcuno tenta di associarci con le regioni più meridionali; è motivo di orgoglio quasi rivendicare una certa diversità da talune usanze. Se questa diversità esiste, e certamente c’è non è sufficientemente degna di vanto nè di dignità in una comunità, non a questi livelli, tra noi davvero bassi.
Perdonatemi amici e parenti (più) meridionali, ma anche tra voi ci sono punte di “inciviltà normalizzata” che fa sistema, ed alla quale siete costretti ad adeguarvi.Poi avete certamente alte potenzialità, davvero enormi, io vi aspetto, spero protagonisti del Paese!Ma dopo il miele…riprendo col dire che nessuno si deve sentire offeso e già mi scuso se qualcuno ha inteso che generalizzassi;, il distinguo è doveroso ma alcuni luoghi comuni permangono…almeno in me.Non me la sento di usare il politicamente corretto. 
Qualcuno ha detto che il grado di civiltà di una società si misura in base alla considerazione che essa ha delle donne…
Io aggiungo, seppure proporzionatamente, che il livello del senso civico di una comunità si misura attraverso il rispetto che si ha delle strisce pedonali… Si proprio così! le strisce pedonali diventano ai miei occhi il paradigma del grado di civiltà e rispetto verso il prossimo. Ed ho notato quasi scientificamente che più si scende geograficamente in Italia, più alcuni comportamenti irrispettosi aumentano. Qualcuno obbietterà: “che vuoi che sia, con tutti i problemi che ha questo paese…!?”Ecco è proprio questo il punto. 

Fin dalla mattina, poggiando piede sul suolo pubblico bisogna caricare la mente di regole: non è tollerabile che si esca da casa comportandosi come se nulla fosse.
Portando il cane a fare i propri bisogni e non raccoglierli: eh pazienza se provocherò disagi sia sul marciapiede sia sul prato pubblico, qualcuno sarà penalizzato, comunque non io ma…”il prossimo.”
Ed in auto godendosi una sigaretta di primo mattino si andrebbe al lavoro: “ecco è finita, la getto dal finestrino.” eh pazienza se qualcuno del servizio comunale dovrà raccoglierla, io lo pago…” 
Poi farei una telefonata, parlando mentre guido:  eh pazienza se un po’ distratto arrecherò qualche disagio al prossimo: suvvia sarà mica una marachella!? Magari suonerò il clacson in centro abitato poichè non tollero inutili perdite di tempo: “ma questo davanti a me dorme, sta intralciando il traffico! – Sorpasso: “ma come!? sta parlando al cellulare !”stavo per fare un incidente per colpa sua…(Eh pazienza!)
“Ma guarda quel tizio sul ciglio della strada che si intravede ad alcuni metri: è in attesa di attraversare è proprio sulle strisce pedonali, è anche un po’ anziano; “scansati! io accelero che ho fretta sarà il prossimo che lo farà passare, tanto…” – Gli ho fatto prendere un bello spavento, eh!? è indietreggiato di colpo…”
“Uffa, devo prendermi un caffè, non mi va di fare il giro; ora imbocco questa strada in contromano, mica posso fare il giro!!” eh pazienza, che quel residente sta per immettersi con l’auto, uscendo da casa, sulla strada a senso unico. Aspetterà.  “Oh, è finita la giornata lavorativa, finalmente a casa!” Tempo libero a disposizione da dedicare alla famiglia, al bambino, si trascorrerà qualche ora al parco.Esco di casa.”Acc…! che pazienza! non riesco ad attraversare la strada, ho anche il bimbo, possibile che non lo capiscano”;Ecco! fatta! che corsa! abbiamo attraversato, a momenti ci prendeva sotto un tizio: il cretino era anche al telefono mentre guidava, eh pazienza che eravamo sulle strisce pedonali, ci ha pure suonato! che gente!!! 
Eccoci finalmente al parco;raccomando al piccolo di non avvicinarsi a quella zona del parco pubblico perchè è pieno di rifiuti, cicche di sigarette, cartacce, buste di plastica…; il bambino ubbidisce e gioca allegramente per un po’, quando ad un tratto piangendo si avvicina e mi mostra il palmo della sua mano sporca di qualcosa di colore marrone. Poi guardo la sua testa, i suoi capelli: oh mio Dio! è pieno di c….! eh pazienza, anche i cani la fanno, si ma i padroni: che gente!  Dopo aver trovato un bar nelle adiacenze che mi offre aiuto: “ma che gentile il signore anziano, nonostante avesse gente, mi ha concesso l’utilizzo del suo bagno privato e fatto usare dello shampoo”, penso tra me e me. Ad un tratto, un ricordo da quei tratti rugosi, il suo volto: ” ma si! è il signore di questa mattina, quello delle strisce pedonali…Meglio che non dica nulla…Lui non mi ha riconosciuto, è pure anziano, non avrà visto bene…” Nell’addormentarmi, a letto rivedo la mia giornata e mi assale un dubbio d’improvviso: “ma chi è il prossimo per gli altri?” ma certo, per gli altri “il prossimo”, ecco, ehm, il prossimo sono io…

 

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