Riceviamo e pubblichiamo:
Finalmente una resipiscenza di Alberto dell’Orletta porta alla nascita di un nuovo gruppo di maggioranza “Adesso Pineto”. Certo che chi era delegato allo sviluppo strategico non poteva non capire che non c’era futuro per la compagine guidata da Verrocchio. Così, detta una nuova agenda per dare rinnovato impulso alla tante, tantissime cose del programma che non hanno trovato attuazione. Ci volevano due anni per capire tutto ciò? Divisi (sei+sei) dal giorno alla sera, si trovano poi di notte nello stesso letto, un confortevole king size, per raccontarsi il giorno vissuto da separati in casa. I cittadini, dalla finestra, guardano con occhi preoccupati il disegno del loro destino. Una farsa questa maggioranza, unita e nello stesso tempo divisa, che ha buttato via due anni di attenzioni e aspettative andate amaramente deluse. “Adesso Pineto” è alla ricerca di una visibilità perduta per rivendicare il proprio ruolo e trovare nuove soddisfazioni personali all’interno di una giunta senza timone, in un mare in burrasca. Il nocchiero Verrocchio ha perso i suoi riferimenti geografici e sta portando la barca a infrangersi sugli scogli. Tutto quello che viene dopo, è solo teatrino della politica e gioco delle parti. Cabaret e pantomina di un’avvilente e tragica commedia. L’assessore Traini viene presentata come “vittima ignara di un complotto” ordito dalla sua stessa maggioranza o dal comitato che è stato promotore della sua elezione. Le supposizioni sono tante e il mistero si infittisce, come pure le lunghe disquisizioni tecniche, politiche e giuridiche sul conflitto d’interesse supposto. Mi vengono in mente, per certi versi, assonanze con “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni. L’onesta, brava e ineceppibile Traini, che nessuno mette in dubbio come persona, alla fine viene “condannata” nel suo ruolo politico, con visioni pressoché unanime, non è giudicata all’altezza di ricoprire il suo ruolo. La Tari, “la tariffa puntuale”, ovvero il sistema di calcolo dei rifiuti in base a quanto si produce, il compostaggio domestico, la mutilazione dei pini sul mare, il mattatoio, il restyling del verde pubblico, il piano di zonizzazione acustica, il decoro architettonico e ambientale e quant’altro testimoniano tanta superficialità d’intenti. L’inesperienza e la poca competenza ne hanno decretato la sconfitta sul campo. Ma lei con ostinazione di gioventù e come se fosse un vecchio politico, non si arrende alle evidenze e non si dimette: ha tante cose da fare per Pineto e per l’intera comunità. Alla fine la questione della farmacia comunale, dove la guida che l’ha condotta all’utile viene disarcionata per far posto a una nuova governance di matrice politica “amica”. Si rivendica dall’opposizione un business plan per capire gli obbiettivi strategici della nuova formazione e la stima dei risultati attesi, sicuramente più ambiziosi di quelli sinora conseguiti. Diversamente non avrebbe senso ciò che è stato deciso da Verrocchio. Ma non giungono risposte, si dovrà attendere il termine del ritiro, delle persone interessate, raccolte in “seminario” per le dovute riflessioni. Questa sera aspettavo con impazienza la rinascita dell’opposizione, ma forse dovremo attendere la prossima Pasqua. Alla fine dopo sei ore (dalle ore 19 a dopo l’una di notte) di una estenuante conclusione, tanta attesa e gradita, siamo rimasti tutti con un pugno di mosche in mano. Cosa avranno pensato gli oltre trenta cittadini presenti (mai vista una partecipazione così diffusa da quando frequento i Consigli Comunali di Pineto), sicuramente un aspetto: il vuoto assoluto di idee e strategie di questa amministrazione uscita stasera profondamente indebolita, divisa e senza prospettive. Il tempo passa in modo inesorabile e i problemi di Pineto restano al palo. Due anni non sono serviti a nulla!
Osservazioni, deduzioni, considerazioni e parole di un libero cittadino di Pineto (TE)
Ruggero Sabatini