Google ricorda Freddie Mercury con Don’t stop me now

google_freddie_mercuryIl 5 settembre 2011 Farrokh Bulsara, noto come Freddie Mercury, il fondatore dei Queen, la mitica rock band britannica nata nel 1970, avrebbe compiuto 65 anni e Google lo festeggia con un simpatico e interattivo Doodle con “Don’t stop me now”. La canzone fa parte dell’album Jazz del gruppo britannico e risale al 1978. Per ascoltarla basta andare su Google e cliccare sulla seconda “o” al centro raffigurata da un tasto play. La canzone è accompagnata da un video formato cartone animato, in cui è raffigurato Freddie Mercury. 

Una piacevole e “musicale” sorpresa di Google per ricordare la grande star della musica, morto a Londra il 24 novembre 1992. La causa ufficiale del decesso fu una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all’AIDS.  

 

Freddie Mercury vent’anni dopo. Alcuni sondaggi di popolarità condotti nel corso degli anni duemila hanno indicato che la reputazione e la popolarità di Freddie Mercury potrebbero essere cresciute dalla sua morte. In una votazione del 2002, nella quale il pubblico del Regno Unito era chiamato a scegliere che fosse il più importante britannico della storia, Mercury si è classificato al 58º posto; il sondaggio venne trasmesso dalla BBC con il nome 100 Greatest Britons. Raggiunse invece la 52ª posizione in un’indagine giapponese del 2007 riguardante i 100 “eroi più influenti”. Lo scrittore Paul Russell incluse il cantante nel libro The Gay 100: A Ranking of the Most Influential Gay Men and Lesbians, Past and Present. La prematura morte di Mercury contribuì alla crescita della fama dei Queen nel mondo; negli Stati Uniti, nazione che osteggiò la band a partire dagli anni ottanta, le vendite dei dischi del gruppo britannico aumentarono esponenzialmente nel 1992, anno seguente la morte del cantante. Nello stesso periodo, un critico americano osservò che “era entrato in scena ciò che ai cinici piace definire fattore “star deceduta”, e in questo modo i Queen trascorsero un periodo di rinascita”. Il film Fusi di testa, nelle sale pochi mesi dopo la scomparsa del cantante, diede grande popolarità al brano Bohemian Rhapsody, che venne ripubblicato come singolo, raggiungendo la seconda posizione della Billboard Hot 100, contribuendo anch’esso a riaccendere la popolarità della band in Nord America. Secondo la Recording Industry Association of America, i Queen hanno venduto circa 41 milioni di album negli Stati Uniti, circa metà dei quali distribuiti dal giorno del decesso di Mercury. Nel 2006 la rivista Time Asia lo ha nominato come uno più influenti eroi asiatici degli ultimi 60 anni; l’articolo dice che Mercury “ha fatto con la musica ciò che altri indiani, come Salman Rushdie e Vikram Seth, hanno fatto con la letteratura: utilizzare la forma artistica dei colonizzatori meglio di quanto gli inglesi avessero mai creduto possibile”. Nel 2010, Brian May ha annunciato in un’intervista alla BBC che Sacha Baron Cohen è stato scelto per interpretare Freddie Mercury in un film, scritto da Peter Morgan, già nominato agli Oscar per le sue sceneggiature The Queen – La regina e Frost/Nixon – Il duello. Il film, che è co-prodotto dalla TriBeCa Productions di Robert De Niro, si concentrerà sui primi anni dei Queen e sul periodo precedente alla performance nel Live Aid del 1985. Le riprese, iniziate nel 2011, dovrebbero consentire alla pellicola di uscire nell’autunno 2012. vent’anni dopo Freddie Mercury è ancora la più grande icona glam del Novecento.

 

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