“L’Abruzzo non corre alcun rischio di disimpegno dei fondi del Piano di sviluppo rurale, perché a oggi le risorse spese ammontano a 101 milioni di euro, oltre 15 milioni in più dell’obiettivo target fissato dall’Unione europea che si attestava invece a 86 milioni”.
Lo ha ribadito l’assessore allo sviluppo rurale Dino Pepe, che stamattina a Pescara ha fatto il punto sullo stato d’attuazione del Psr 2014-2020, insieme al presidente vicario Giovanni Lolli e al direttore del Dipartimento Antonio Di Paolo. L’attuale dotazione finanziaria complessiva del Piano ammonta a 479 milioni di euro, di cui 46 aggiuntivi concessi dalle altre Regioni italiane come contributo di solidarietà dopo gli eventi sismici del 2016 e 2017. Alla data odierna sono state rese disponibili risorse per 315 milioni 648mila euro, pari a circa il 66 per cento del totale. I
bandi e gli avvisi emessi sono stati 54, che hanno permesso di attivare 32 sottomisure sulle 45 totali del programma. Le domande pervenute e istruite dagli uffici sono in tutto 30093, quelle ammesse a finanziamento 22948, mentre quelle che hanno ricevuto almeno un pagamento (anche su misure del vecchio Psr 2007-2013) sono 23877. Entrando nel dettaglio di alcuni aspetti strettamente tecnici, sono quasi tutti ampiamente positivi gli indicatori relativi alla cosiddetta riserva di performance, che prevede una soglia percentuale tra il 65 e l’85 per cento come target di raggiungimento degli obiettivi fisici e finanziari per evitare riduzione dei fondi disponibili.
Su 12 indicatori presi in considerazione, 10 oscillano tra il 100 e il 239 per cento, mentre gli altri due (pur rimanendo nel range) sono al 75 e al 77 per cento. “Lo scorso 14 dicembre – ha aggiunto l’assessore – l’Agea ci ha comunicato ufficialmente che la Regione Abruzzo è fuori dal rischio disimpegno, a conferma del grande lavoro fatto da questa giunta regionale e da tutti i dipendenti del Dipartimento, che hanno lavorato senza sosta per dare risposte concrete alle istanze del mondo agricolo abruzzese, centrando obiettivi che vanno dal biologico all’integrato, fino alla tutela delle produzioni locali con i riconoscimenti Dop e Igp.
Finora siamo riusciti a non restituire nemmeno un centesimo delle risorse europee del Psr, nonostante le tante difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, a partire dalle emergenze legate agli eventi sismici del 2016 e del 2017, che hanno messo in ginocchio soprattutto il comparto zootecnico”. Pepe ha rimarcato come anche grazie alle misure messe in campo con il Psr, il Pil agricolo abruzzese è cresciuto del 9 per cento tra il 2015 e il 2018, con l’ingresso di molti giovani imprenditori.