“L’esecuzione di un ragazzo di soli 23 anni consumatasi in Iran a conclusione di un processo farsa e l’uccisione, giorno dopo giorno, di donne e giovani studenti, non possono lasciarci indifferenti. Stiamo assistendo ad una vera e propria repressione sanguinaria in Iran ed oggi mi sento di manifestare pubblicamente la mia più convinta solidarietà a chi lotta per il diritto supremo della “libertà”. Chi tace, è complice. Chi si gira dall’altra parte e minimizza la drammaticità di un regime, è complice due volte”. A dirlo Manola Di Pasquale, presidente PD Abruzzo, in occasione dell’odierna marcia a Roma.
“Da donna e cittadina europea, da avvocato e dirigente politico, da sempre condanno ogni forma di sopruso e difendo i diritti di ciascuno, specie di chi purtroppo non ha i mezzi per farlo. Negare un diritto è un reato, punire ed uccidere chi manifesta è un atto criminale davanti al quale l’intera comunità civile internazionale deve reagire al più presto, con nettezza e senza ambiguità. Dall’Iran arriva l’eco delle urla di dolore e di protesta di adolescenti, studenti, donne armati solo e soltanto di una cosa: il desiderio di essere liberi dal regime, liberi di tornare a vedersi riconoscere i propri diritti. Non possiamo far finta di nulla, ritenendo l’Iran qualcosa di troppo distante da noi. E non dobbiamo tacere, mai, quando un diritto viene straziato. Innamoriamoci della nostra Libertà che ci viene garantita dalla Democrazia, custodiamola, apprezziamola mentre scorrono le immagini di violenza dall’Iran. E sosteniamo con forza questo popolo per il quale si marcerà oggi a Roma al grido di “Donne, Diritti e Libertà”. Solo improrogabili motivi familiari mi hanno reso impossibile unirmi alla delegazione partita da Teramo alla volta di Roma ma è come se fossi lì, tra chi oggi scende in piazza per difendere i diritti di chi in altre piazze, invece, sta morendo”.