L’Abruzzo è allo stesso tempo la regione d’Europa con la maggiore superficie protetta a parco ed una di quelle a maggiore industrializzazione.
Alla luce di ciò, settori chiave come industria e ambiente, piuttosto che confliggere, devono integrarsi al meglio. Lo ha spiegato, questa mattina, il presidente vicario della Giunta regionale, Giovanni Lolli, nel corso del 6° International Social Life Cycle Assessment (S-LCA) Conference “People and Places for Partnership” che si sta svolgendo, a Pescara, nella sede di viale Pindaro dell’Università Gabriele d’Annunzio.
“Sono state principalmente le misure comunitarie contenute nella cosiddetta Strategia nazionale di specializzazione intelligente, che vincola l’utilizzo dei nuovi fondi strutturali, – ha sottolineato Lolli – a consentire alla Regione Abruzzo di sostenere i processi di sviluppo, ricerca ed innovazione delle nostre piccole e medie imprese che hanno resistito alla crisi economica.
Una delle principali criticità – ha aggiunto – è data dal fatto che gli investimenti effettuati in questi ambiti finora non ci hanno consentito di recuperare tutti i posti di lavoro persi negli ultimi anni ma se si ragiona in un’ottica di medio-lungo periodo, i frutti di questo lavoro non tarderanno ad arrivare”. L’S-LCA può, infatti, contribuire a valutare gli aspetti sociali dei prodotti industriali nel quadro della sostenibilità. Questo può rappresentare uno strumento manageriale per la valutazione degli stakeholder.
In effetti, secondo la logica della Social Life Cycle Assessment non è tanto importante la dimensione di un’organizzazione, quanto la densità dei collegamenti che può stabilire con gli stakeholder, in modo da creare effetti sociali positivi e comunicare efficacemente le sinergie. Valutare l’impatto sociale è ancora più significativo anche nei contesti aziendali e di politica pubblica.
“Alla luce di ciò – ha detto Lolli – abbiamo cercato di puntare innanzitutto sulla ricerca ed in special modo sulle aziende interconnesse tra di loro e capaci di collaborare con il sistema degli Istituti di ricerca delle Università. Proprio attraverso questo dialogo – ha concluso – abbiamo capito che è la sostenibilità a rappresentare la strategia fondamentale su cui puntare nel perseguimento dello sviluppo”.