Elezioni, Confesercenti Abruzzo, le 10 proposte ai candidati: il dibattito

Il consiglio di presidenza della Confesercenti abruzzese incontra i candidati dei principali schieramenti per un faccia a faccia sui dieci punti proposti dall’associazione.

 

L’iniziativa si terrà domani 28 febbraio nell’auditorium “Filiberto Cianci” del palazzo Confesercenti in Via Spezioli 30, nel centro direzionale Theate Center di Chieti. L’associazione regionale presieduta da Daniele Erasmi e diretta da Lido Legnini incontrerà alle 15.00 Antonio Tavani (Fratelli d’Italia) per il centrodestra, alle 15.30 Primo Di Nicola per il Movimento 5 Stelle, alle 16.00 Giuseppe Marisi di Liberi e Uguali ed alle 16.30 Luciano D’Alfonso (Pd) per il centrosinistra.

 

Sono dieci le proposte che la Confesercenti propone ai candidati. Cinque riguardano il fisco: la prima è la riforma fiscale, che ponga fine ai continui tradimenti a danno delle micro e piccole imprese come le tasse retroattive, la seconda proposta è il credito d’imposta fino a 20 mila euro per le imprese con fatturati inferiori ai 150 mila euro, così da dare ossigeno alle micro aziende di vicinato e al tempo stesso introdurre una web tax che abbatta la concorrenza sleale delle grandi piattaforme di commercio elettronico.

La terza proposta fiscale è l’introduzione del tetto alla pressione esercitata sulle imprese, che oggi si traduce in 700 scadenze annuali, 285 ore di lavoro per gli adempimenti, 60 mila norme tributarie. Sul fronte Irap e staffetta generazionale, l’associazione chiede la decontribuzione totale per le imprese di dimensioni ridottissime, e sul turismo la riduzione del cosiddetto “total tax rate”, ovvero la somma di tasse e imposte, che supera  il 60 per cento sulle imprese turistiche comprimendo di molto la capacità di competere sui mercati stranieri.

 

Confesercenti propone poi misure straordinarie per il recupero degli immobili sfitti nei centri urbani, come la cedolare secca e il canone concordato per gli affitti commerciali: un mix che farebbe rinascere circa 200 mila negozi in Italia.

L’associazione chiede poi la rendicontazione obbligatoria da parte dei Comuni dei 500 milioni di euro incassati tramite tassa di soggiorno, la reale trasformazione di Industria 4.0 in Impresa 4.0, la correzione della riforma Fornero che ha prodotto migliaia di esodati fra i commercianti e gli artigiani.

La Confesercenti chiede infine di colmare il vuoto nei programmi dei partiti sul credito alle imprese, con impegni al finanziamento ai fondi interconsortili di garanzia ed ai consorzi fidi senza i quali si chiuderebbero le porte del credito a centinaia di migliaia di micro e piccole imprese.

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