Covid19, B&B e case vacanze in Abruzzo: esistiamo anche noi

Il settore turistico è quello più severamente colpito dalla chiusura, anche perché non ha alcuna possibilità di rimediare, da solo, alle perdite accumulate.

 

Fin dal primo momento della crisi per la pandemia da COVID-19, la ricettività extra-alberghiera è stata inserita fra le attività obbligate a rimanere chiuse. Malgrado le nostre strutture non siano aziende, bensì attività di integrazione al reddito familiare, quindi non hanno partita Iva, a tutt’oggi continuano a restare chiuse.

“Per la nostra categoria”, sottolinea Lucia Di Nucci, referente di ANBBA per l’Abruzzo, ” sembra non siano nemmeno previsti fondi governativi che avrebbero aiutato a superare la grave crisi economica sopraggiunta.

In questa situazione drammatica per tutto il comparto, la nostra associazione ANBBA Abruzzo, presente nella nostra regione che rappresenta l’intero comparto extra-alberghiero, chiede in maniera forte di essere finalmente considerata.

Un silenzio assordante avvolge la nostra categoria che è oggi in ginocchio. Assistiamo quotidianamente a discorsi che parlano di turismo ma la categoria extra-alberghiera non viene nemmeno citata, come se non ci fossimo. Eppure i nostri B&B, i nostri

Affittacamere, le nostre Case Vacanza sono una realtà presente e strutturata che contribuisce fortemente alla ricettività regionale e nazionale. Noi ci siamo! Noi esistiamo!

Non è pensabile che siamo presi in considerazione solo per fare cassa e per imporci sempre più stringenti adempimenti. Abbiamo bisogno di risposte e se le risposte non ci sono, chiediamo di non essere considerati degli invisibili ma di essere considerati per ciò che siamo: una realtà forte, presente che contribuisce anche all’economia circolare di tutto l’indotto che l’ospitalità smuove.

Abbiamo presentato richieste alla Regione e al Governo e ci auguriamo che al più presto, mettano in campo strategie e risorse per la ripartenza. La nostra associazione, con i nostri referenti, continuerà a collaborare concretamente con le istituzioni per rilanciare il turismo in Abruzzo. Solo così si potrà parlare di ripartenza”.

 

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