L’Italia bonifica sette discariche abusive e, oltre a un risparmio di quasi tre milioni all’anno, mette fine per questi siti – dislocati in Campania, Abruzzo, Lazio e Calabria – al contenzioso con l’Unione europea. Un risultato che per il ministro dell’Ambiente Sergio Costa “sta consentendo di sanare una ferita storicizzata”.
La decisione – che è stata comunicata al nostro Paese dalla direzione generale Ambiente della commissione Europea – riguarda un dossier, inviato di recente all’Europa, che in tutto contempla otto discariche (ma per una sono necessari “ulteriori approfondimenti”). I siti in Campania sono a Lame a Pescosannita (Bn), Marruccaro a Puglianello (Bn), che è anche quello da revisionare; in Abruzzo Ricoppo a Balsorano, Colle freddo a Penne, Caprareccia a Pizzoli, il Fossato a San Valentino in Abruzzo Citeriore; nel Lazio San Baccano a Oriolo Romano (Rm); in Calabria Vasi a Davoli (Cz). Ed è sul sito rimasto fuori che però arriva un affondo sull’interpretazione della comunicazione arrivata dall’Europa.
“Oggi la commissione Ue – osserva Massimiliano Iervolino, membro della direzione nazionale di Radicali italiani – ha comunicato all’Italia l’ottava penalità semestrale successiva alla pronuncia della sentenza della corte di Giustizia sulle discariche abusive: 10.200.000 euro. Sono passati più di quattro anni dalla condanna e il nostro Paese su questo ha pagato multe per un ammontare di 257 milioni di euro. Prima di arrivare a soluzione – rileva Iervolino – questa storia ci sarà costata come minimo 300 milioni di euro”.
Ma secondo il ministero dell’Ambiente – che ricostruisce la storia dell’infrazione Ue – “in tre anni e mezzo, dal 2 dicembre 2014, data di inizio della penalità comminata dalla Corte di Giustizia Ue, l’Italia ha bonificato 156 siti, dei 200 iniziali con la conseguente riduzione della sanzione semestrale da 42.800.000 euro agli attuali 10.200.000, rimanendo da regolarizzare 44 discariche abusive”. Dopo 4 semestri dalla nomina del commissario (a marzo 2017 per un totale di 80 siti affidati), “il lavoro finora svolto ha portato alla fuoriuscita dalla procedura di 36 siti di discariche abusive posti a norma”.
In questo si è ottenuto “un risparmio sulla penalità inflitta all’Italia”, per semestre, pari a: 400.000 euro (200.000 ogni semestre) per una discarica bonificata nella quarta semestralità; a 2,4 milioni (1,2 ogni semestre) per 6 discariche nella quinta semestralità; a 3,6 milioni (1,8 ogni semestre) per 9 discariche nella sesta semestralità; a 4,8 milioni (2,4 ogni semestre) per 13 discariche nella settima semestralità; a 2,4 milioni (1,2 ogni semestre) per 7 discariche nell’ottava semestralità. La sanzione europea “per gli 80 siti affidati al commissario straordinario è stata ricalcolata dai 32.800.000 euro annui ai 19.200.000 con un risparmio annuale a giugno 2019 di 13.600.000 euro”. Risorse che per Costa sono “un obiettivo raggiunto dal sistema Paese, presidenza del Consiglio, ministero
dell’Ambiente, Arma dei Carabinieri e singoli enti territoriali (Regioni e Comuni); risultati costanti” che “sono il frutto di una sinergia continua”.