Fondi agli enti di ricerca, questione cinghiali e piano demaniale marittimo. Questi gli argomenti all’ordine del giorno nel Consiglio Regionale riunito oggi a L’Aquila, l’ultimo dell’attuale giunta Chiodi.
Un’assise che, tuttavia, come denunciano i consiglieri del Pd Claudio Ruffini, Giuseppe Di Luca e Giovanni D’Amico, ha visto i banchi della maggioranza pressoché vuoti.
“La maggioranza in Consiglio regionale non c’è più da diverso tempo” dichiarano in una nota “ed oggi vi è stata la riprova che, senza i voti della minoranza, Chiodi e company non riescono ad approvare alcun provvedimento utile agli abruzzesi. Oggi abbiamo votato lo stanziamento dei fondi a favore degli Enti di Ricerca (Cotir, Crab e Crivea), dell’Arit, dell’Ente Fiera di Lanciano, del Consorzio Mario Negri Sud, che consentirà di pagare gli stipendi ai dipendenti che sono al verde da 8 mesi”.
E’ stato approvato anche il Regolamento con il quale si evita che il numero eccessivo dei cinghiali esistenti distruggano i raccolti degli agricoltori abruzzesi, generando costosi rimborsi a carico del bilancio regionale. Lo scontro tra maggioranza e minoranza si è poi spostato sull’approvazione del Piano Demaniale Marittimo, che è stato rinviato per mancanza del numero legale. Sarà il primo argomento della nuova legislatura.
Altro provvedimento licenziato dall’aula è l’abrogazione dell’art. 14 della L.r. n.23/2014, che sospendeva l’iter autorizzativo per impianti fotovoltaici in zona agricola, eolici e per centrali a biomasse di potenza superiore ad 1 MegaWatt.
“La norma creava un grave danno economico agli operatori pubblici e privati che avevano iniziato l’iter autorizzativo” spiega D’Amico “in quanto impediva loro di accedere ai benefici del Bando regionale che porta scadenza 5 luglio 2014. Tra l’altro oltre ad avere dei dubbi sulla costituzionalità della norma, la Regione Abruzzo si sarebbe esposta a numerosi ricorsi”.
RINVIO PIANO DEMANIALE MARITTIMO: L’IRA DI CONFESERCENTI
“Quanto avvenuto oggi in Consiglio regionale è una vigliaccata alle spalle dei balneari. A conclusione di una seduta poco partecipata ma nella quale non era mai stata chiesta la verifica del numero legale, al momento di affrontare l’approvazione del Piano Demaniale Marittimo è stata chiesta questa verifica e la sua approvazione è saltata. Si tratta di un gesto molto grave, che mette a rischio la serenità della categoria a stagione ormai avviata e che richiede una immediata correzione”. Lo affermano il presidente di Fiba-Confesercenti Giuseppe Susi, il presidente del consorzio Riviera del Sole Antonio Latorre ed il direttore di Confesercenti Enzo Giammarino. “Abbiamo detto più volte, e in tutte le sedi, che il Pdm proposto, per quanto migliorabile, era condivisibile in questa fase, chiedendone l’approvazione – ricordano i vertici di Confesercenti – ma questo non è avvenuto, in maniera irresponsabile. Vale la pena ricordare che la categoria è allo stremo delle forze, con una spada di Damocle sul capo come la direttiva Bolkestein che rischia di mettere fuori gioco oltre 800 piccole imprese abruzzesi. Le forze politiche – chiedono Susi, Latorre e Giammarino – si facciano carico di una immediata riconvocazione del Consiglio regionale, e i consiglieri di maggioranza e opposizione rinuncino per qualche ora alla campagna elettorale per fare il loro dovere di rappresentanti dei cittadini, e siano presenti in Consiglio: vengono pagati per questo”.