Gianluca Vacca e Camillo D’Alessandro. Parlamentare abruzzese del Movimento 5 Stelle il primo, consigliere regionale del Pd il secondo. Cosa hanno in comune? L’uso dei social network come mezzo ideale per far volare le parole e colpire dritto l’avversario.
I due se le sono suonate di santa ragione, infatti, ieri sera su Facebook, subito dopo la chiusura delle urne che hanno decretato la vittoria di Luciano D’Alfonso, ufficialmente il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo. Votazioni che lo stesso Vacca non ha esitato a definire “primarie farsa”. “Non avevamo dubbi” ha scritto il parlamentare pentastellato “che il Pd calasse le braghe all’emblema della cattiva politica e a una delle figure più discusse della politica italiana, uno i cui conti con la giustizia sono ancora tutti da regolare. Non avevamo dubbi che il Pd vendesse l’anima al diavolo per provare l’ennesimo disperato tentativo di non perdere le elezioni, pur sapendo di correre il rischio di tornare alle urne tra un anno circa a causa delle vicende giudiziarie di D’Alfonso. Certo, ora la credibilità di questo ex partito, ora comitato di affari, è nulla, e il Pd non potrà mai più parlare di legalità e moralità senza essere spernacchiato da tutti gli abruzzesi”.
Secca e immediata la replica di Camillo D’Alessandro. “Una volta venne fatto Senatore un cavallo” ha scritto sul suo profilo Facebook. “Oggi una vacca parlamentare“.
Botta e risposta.
“Noi poniamo un problema morale, di credibilità politica, di etica nelle istituzioni e loro rispondono insultando” è la controreplica di Vacca. “Ma non eravamo noi del M5S a essere buoni solo a denigrare? Complimenti a Camillo D’Alessandro, un giovane (già’ vecchio) consigliere regionale, nonchè capogruppo del Pd”.