L’Aquila. Un deciso no alla variazione dei confini del Parco regionale Sirente Velino, paventata da una proposta di legge iscritta all’ordine del giorno del Consiglio regionale, arriva da Enzo Lombardi.
“Sento il dovere – scrive in una nota – di ricordare a tutti che il Parco regionale Sirente-Velino nacque con apposita legge regionale nel 1991 su iniziativa popolare consistente in una proposta di legge di tutti i Consigli comunali della Comunità Montana Sirentina. Rivendico in qualità di presidente di quella Comunità Montana, assieme ai Sindaci ed alle popolazioni, tutto l’orgoglio di tale iniziativa che si basava su una incisiva e lunga, completa elaborazione scientifica, tecnica, amministrativa e normativa portata a termine con l’autorevole coinvolgimento dei dipartimenti competenti della nostra Università dell’Aquila e, per l’aspetto sociale e l’incidenza economica e programmatica, con l’aiuto di brillanti accademici”.
Secondo quanto riferisce Lombardi, ex senatore ed ex sindaco dell’Aquila, “se malauguratamente approvata la modificazione escluderebbe dal Parco una centrale e vastissima zona ricompresa fra: la Punta dell’Azzocchio, Monte Rotondo, le propagini di Rocca di Mezzo, Terranera, Rocca di Cambio, fino a Forcamiccia, Monte Cagno e Serralunga. In pratica l’intero Altipiano delle Rocche, cuore inscindibile di tutto il Parco regionale, verrebbe ad essere eliminato dal Parco stesso. La più forte emozione, a qualche anno di distanza dalla sua creazione e crescita – aggiunge Lombardi – l’ho provata assieme, posso immaginare, a tutti gli altri, nell’avere imprevedibili incontri ravvicinati con ogni tipo di fauna, in particolare quella di cervi e caprioli, ormai stanziali su tutto il territorio, straricco di patrimonio faunistico, floristico ed ambientale. Più che il suo depauperamento territoriale, ritengo che la Regione, lo Stato e tutte le altre Istituzioni, specie di protezione culturale, dovrebbero assumere una nuova iniziativa di allargamento del territorio del Parco a tutta la Valle Subequana, ai Comuni di Ocre, Lucoli e Tornimparte, nonchè nella Marsica, almeno ai Comuni di Massa D’Albe e Magliano, per consentire la migliore conservazione, conoscenza e promozione anche ai fini turistici delle opportunità non solo paesaggistiche, ma anche archeologiche, monumentali ed artistiche che, con grande rilevanza quantitativa e qualitativa, sono presenti in tutta l’area”.