Pescara. “Non possiamo che esprimere soddisfazione per lo stop dell’aumento dell’Iva dal 4 al 10% per le cooperative sociali e ci auguriamo che, compresa l’importanza del ruolo svolto dagli operatori del settore, la politica confermi tale decisione in ogni sede e anche per il futuro. L’aumento dell’aliquota avrebbe messo a rischio oltre 5mila posti di lavoro in Abruzzo“.
Il vicepresidente di Confcooperative Abruzzo e presidente pescarese della Confederazione, Giuseppe D’Alessandro, commenta così il blocco dell’aumento dell’Iva sulle prestazioni socio-assistenziali ed educative erogate dalle coop sociali, annunciato tra i punti della Legge di Stabilità, ed auspica, più in generale, “uno sforzo maggiore per quanto riguarda la riduzione della pressione fiscale su imprese e lavoratori”, elemento necessario per favorire la ripresa. Le cooperative sociali aderenti al sistema Confcooperative Abruzzo contano circa 3.000 lavoratori e producono complessivamente un fatturato di 60 milioni di euro, di cui l’83.7% da cooperative sociali di tipo A (gestione di servizi socio-sanitari ed educativi) e il 16,3% da cooperative di tipo B (svolgimento di attività diverse – agricole, industriali, commerciali o di servizi – finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate).
“Per il settore della cooperazione sociale – evidenzia D’Alessandro – questi sono veri e propri anni bui. Il comparto, in estrema difficoltà, sta vivendo una situazione di agonia. Il ritardo nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni in molti casi mette a rischio il proseguimento stesso delle attività delle cooperative, costrette a sostenere spese di vario genere e ad anticipare il pagamento degli stipendi. Se i servizi continuano ad essere garantiti, spesso e’ solo grazie all’impegno e alla dedizione degli operatori che, nonostante tutto, hanno continuato a portare avanti le diverse attivita’”.
“Per scongiurare l’aumento dell’Iva – ricorda inoltre il vicepresidente – nelle scorse settimane e’ sceso in campo tutto il mondo della cooperazione, evidenziando il rischio di gravissime conseguenze. In Abruzzo, ad esempio, hanno fatto sentire la loro voce l’Alleanza delle Cooperative Italiane (Aci) regionale, lanciando un appello ai parlamentari abruzzesi, e l’Alleanza delle Cooperative Sociali, che aveva annunciato la mobilitazione”.
Più in generale, secondo D’Alessandro, è auspicabile uno “sforzo maggiore sul fronte della riduzione della pressione fiscale su imprese e lavoratori, oltre che in materia di investimenti, di tagli alle spese improduttive e di pagamenti pubblici. In un momento durissimo dell’economia italiana, con gli effetti della crisi che si fanno sentire in modo drammatico nella nostra regione e mentre sindacati e lavoratori sono mobilitati su tutti i fronti per le tante criticità presenti sul nostro territorio, è necessario restituire potere d’acquisto ai lavoratori e rilanciare la competitività. L’augurio – conclude il vicepresidente di Confcooperative – è che i provvedimenti del Governo vadano sempre più in questa direzione”.