Quattro anni per l’ex assessore regionale alla sanità della giunta di centro destra Vito Domenici, 5 anni per l’ex direttrice della Fira Carolina D’Antuono, 5 anni e 4 mesi per l’imprenditore di Altino Marco Picciotti.
Sono le richieste di condanna avanzate oggi, a Pescara, dal pm nell’ambito del processo riguardante l’inchiesta Fira, che nell’ottobre del 2006 portò all’arresto dell’ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli e di altre dieci persone, accusate a vario titolo di una truffa alla Regione e all’Unione europea da 16 milioni di euro.
L’accusa ha chiesto anche, per l’ex assessore Domenici, l’assoluzione dal reato di associazione per delinquere per non aver commesso il fatto.
Il pm ha inoltre chiesto 5 anni e 3 mesi per Paolo De Michele, 4 anni e 6 mesi per Pietro D’Arcangelo, 3 anni e 8 mesi per Silvio Cirone, Ivan Marinelli e Giovanni Cirulli , 1 anno e 6 mesi per Giovanna Angelucci. Questi ultimi erano legali rappresentanti di società e membri delle varie commissioni di valutazione e di ammissione dei progetti.
Per quanto riguarda le altre 18 persone imputate, tra cui l’ex titolare della clinica Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, i reati sono prescritti. Relativamente alle 36 società imputate, l’accusa ha chiesto la sanzione pecuniaria finale che da un minimo di 50 mila euro ad un massimo di 700 mila euro. L’ex presidente della Fira Masciarelli, per questa vicenda e quella riguardante presunte tangenti nella sanità abruzzese, ha patteggiato davanti al gup una pena di tre anni a quattro mesi. La sentenza del Tribunale è attesa entro la fine della settimana.