Sanitopoli. È il giorno dei testimoni della parte civile

tribunaleSono stati i testimoni della parte civile i protagonisti dell’udienza di oggi al tribunale di Pescara relativa alle presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese.

La prima a salire sul banco dei testimoni è stata Rosanna Pallotta, moglie di Venceslao Di Persio imprenditore e collezionista d’arte. La donna ha parlato dei rapporti tra il marito e il deputato Sabatino Aracu, imputato nel processo, dicendo ai giudici che quest’ultimo frequentava spesso la loro casa e che, tra il 2003 e il 2007, li ha anche incaricati di acquistare quadri e oggetti d’arte per un valore complessivo di circa 200 mila euro. Alcuni di questi oggetti, sempre secondo il racconto della donna, sarebbero seriviti per “abbellire” la casa di Aracu, altri invece il parlamentare “li regalava ad importanti uomini politici, in particolare di Forza Italia, e alle loro mogli”. I soldi per acquistare questi beni venivano anticipati da Venceslao Di Persio e poi Aracu li restituiva dopo aver ricevuto i quadri. La testimone ha detto che il marito, su richiesta di Aracu, si è anche interessato della società 3G portandola in attivo. La donna ha inoltre sostenuto che l’ex moglie di Aracu, Maria Maurizio, le riferì che il parlamentare prendeva soldi da diverse persone, tra cui l’ex patron di Villa Pini Vincenzo Angelini, e che “a volte faticava a chiudere la cassaforte a causa delle numerose buste di denaro che conteneva”.

La moglie di Di Persio ha raccontato che una volta è andata a casa di Aracu per consegnargli una cosa e l’ex moglie non l’ ha fatta entrare perchè c’era Angelini e che altre volte ha visto l’ex imprenditore della sanità nei pressi del portone di casa del deputato e una volta mentre usciva da lì.

Rosanna Pallotta ha riferito che ad un certo punto i rapporti tra Aracu e suo marito si sono interrotti per “un affievolimento di stima. Aracu spendeva troppi soldi e si era instaurato un clima di sospetto. Io dicevo a mio marito che non doveva fidarsi”. La testimone ha poi dichiarato che suo marito, tramite un commercialista, ha ricevuto minacce di morte da Aracu.

Da parte sua il parlamentare ha rilasciato una dichiarazione spontanea sostenendo che sono state dette “delle falsità inventate di sana pianta” e di essere “esterrefatto” in modo particolare per le minacce di morte: “non è il mio stile, neanche Totò Riina fa così”.

Nelle prossime udienze sarà ascoltato, come teste, l’ex presidente della Fira Giancarlo Masciarelli, nei cui confronti, proprio ieri la Cassazione ha confermato la sentenza di patteggiamento.

 

 

Gestione cookie