“Se continua così, la presenza di Telecom in Abruzzo sarà un ricordo”. E’ forte il grido d’allarme lanciato dai sindacati di categoria Slc, Fistel e Uilcom della regione, che da tempo denunciano il progressivo abbandono dell’Abruzzo da parte della Telecom.
Solo qualche anno fa, l’azienda occupava circa 2000 lavoratori che, con il tempo, sono stati ridotti a poco più degli attuali 600. Per i sindacati la stessa starebbe impoverendo il territorio di intere strutture, con il conseguente depauperamento delle professionalità. L’unica politica aziendale perseguita da Telecom in Abruzzo, denunciano i sindacati, sembra essere quella tesa alla riduzione dei costi attraverso la cancellazione di intere strutture o ricorrendo a esternalizzazioni di attività senza mai aver proposto né condiviso una politica di investimenti. In questo contesto di forte criticità occupazionale, non va sottovalutato il tema salariale rivendicato dai lavoratori Telecom che, da una parte, si sono visti negare dall’azienda il premio di risultato e, dall’altra attendono da circa un anno il rinnovo del loro contratto nazionale di lavoro. Tutte questioni che spingono le parti sindacali ad indire un fitto calendario di mobilitazione che si terrà per tutto il mese di dicembre.