Chieti. Dayco e organizzazioni sindacali avvieranno un percorso condiviso il cui obiettivo è abbassare i costi di produzione aggredendo i costi fissi per scongiurare i licenziamenti: da ieri sera, dopo che l’azienda ha convocato la Rsu, è stato sospeso lo sciopero di quattro giorni, iniziato il 5 luglio, indetto per protestare contro l’annunciato esubero di 135 unità lavorative nello stabilimento di Chieti.
Una decisione che, nelle intenzioni dell’azienda, contribuiva a far abbassare il costo del prodotto rendendolo più competitivo. Un primo incontro ufficiale fra le parti è stato fissato per il prossimo 18 luglio.
“Questo è il risultato di un grande sforzo fatto dai lavoratori attraverso lo sciopero – ha detto il segretario regionale della Filctem Cgil, Carlo Petaccia.
Non ci sentiamo vittoriosi, ma siamo riusciti a spostare il discorso dal tema dei licenziamenti ad un lavoro condiviso sull’abbattimento dei costi”. Nel pieno della protesta, dopo aver incontrato i lavoratori in fabbrica, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio aveva consegnato per protesta la fascia tricolore al Prefetto chiedendo di conservarla fino a quando la vertenza Dayco non fosse stata trattata con la dovuta attenzione da parte del Governo e dalla Regione.