Pescara. Dopo il sostenuto incremento dell’anno precedente, nel 2016 il PIL dell’Abruzzo ha continuato a espandersi. Nonostante il graduale recupero, il prodotto risulta ancora inferiore di circa il 4% rispetto ai livelli del 2007, sebbene la contrazione sia meno pronunciata rispetto al dato medio nazionale.
Lo evidenzia il Rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economia dell’Abruzzo.
Per le imprese, dal rapporto emerge che la crescita è stata trainata principalmente dall’industria manifatturiera, che ha beneficiato di un ulteriore, significativo incremento delle esportazioni (+9,7%). La produzione industriale, in aumento di circa il 5%, è stata sospinta in particolare dal buon andamento del comparto dei mezzi di trasporto, il principale settore di specializzazione dell’industria abruzzese.
Le grandi imprese, maggiormente presenti sui mercati esteri, hanno continuato a registrare tassi di crescita del prodotto più elevati rispetto alle aziende di minore dimensione. Anche lo scorso anno, le attività di ricostruzione post-sisma nell’aquilano hanno sostenuto l’attività del comparto edile.
L’importo dei bandi per la realizzazione di opere pubbliche, fortemente cresciuto nel 2015, ha registrato una contenuto calo. Nel terziario il prodotto è complessivamente stimato in modesto incremento nel 2016: a fronte dell’espansione registrata nei trasporti e nei servizi immobiliari, che hanno beneficiato dell’ulteriore aumento delle compravendite di abitazioni, si è registrato un calo del fatturato nelle imprese del commercio e della ristorazione.
Le presenze turistiche hanno sostanzialmente ristagnato sui livelli dell’anno precedente. La redditività delle imprese è ulteriormente migliorata, con riflessi positivi sulla capacità di autofinanziamento, sul grado di indebitamento e sulla liquidità. La ripresa ciclica e il miglioramento delle condizioni finanziarie hanno sospinto la spesa destinata agli investimenti in capitale fisso.
I prestiti bancari alle imprese sono rimasti sostanzialmente invariati alla fine del 2016: a fronte del lieve incremento dei finanziamenti a quelle di maggiori dimensioni, i prestiti alle piccole imprese hanno continuato a contrarsi (-1,4%), sebbene in misura inferiore rispetto all’anno precedente.