Abruzzo, decreto terremoto e calamità: le proposte di Di Stefano

Pescara. “Purtroppo questo Decreto non ha assolutamente nulla per quanto riguarda le emergenze dovute ai fenomeni meteorologici”.

Lo ha dichiarato l’On. Fabrizio Di Stefano nella conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, all’Hotel Duca d’Aosta a Pescara, dove ha esposto le proposte emendative al Decreto Legge 9 febbraio 2017 “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017”.

“L’unico articolo che lo riguarda” ha continuato l’On. Di Stefano, “E’ quello inerente il ristoro alle attività agricole e di allevamento, che però ci equipara a tutte le regioni del Mezzogiorno d’Italia, come se la catastrofe ambientale che abbiamo avuto fosse stata equiparabile alla loro.

Mi sono fatto delegare dal gruppo per andare nella commissione ambiente ed essere relatore e ho già previsto con il legislativo del gruppo una serie di emendamenti: se l’unico provvedimento fatto per i danni, all’indomani dello stato di emergenza, prevedeva lo stanziamento 30 milioni di euro, ho trovato nei meandri del bilancio altri 100 milioni di euro. Quindi abbiamo ampliato in maniera sostanziale queste risorse.

Ritengo che bisogna fare per l’Abruzzo un provvedimento analogo a quello che nel 2015 fu fatto per il Piemonte, con la nomina del Presidente della regione come commissario e i sindaci e i presidenti delle province come sub-commissari attuatori, coprendo con almeno 120 milioni di euro gli interventi che devono essere mirati a ricostruire la viabilità, gli edifici, a sostenere le imprese danneggiate, la mancata produzione e anche a risanare i danni indiretti, ossia il turismo abruzzese che ha avuto un danno d’immagine enorme.

L’Umbria e le Marche, molto intelligentemente, hanno approfittato della kermesse sanremese per promuovere con pochi euro le loro regioni.

Non altrettanto ha fatto l’Abruzzo che continua a perdersi dietro iniziative clientelari e di scarsa ricaduta.
Occorre invece un piano di rilancio immagine dell’Abruzzo, nella sua interezza, finanziato con risorse non solo regionali ma anche nazionali.

Ritengo che bisogna chiedere la zona franca urbana per la città di Teramo e Chieti, per i danni alle strutture e alle attività, secondo le regole della zona franca già previste in altri provvedimenti.

Teramo sta avendo anche il problema dello spopolamento dell’università, poiché la gente è impaurita anche della contestualità tra gli eventi atmosferici e gli eventi sismici. Bisogna quindi prevedere, nell’ambito degli stanziamenti previsti dalla legge attinente, un finanziamento specifico per il progetto delle case dello studente già previsto Adsu.

Credo che dobbiamo fare fronte comune come Abruzzo per questa emergenza, per cui auspico che tutti i parlamentari si facciano delegare dai rispettivi gruppi per gestire in commissione in aula i provvedimenti da inserire nel decreto.

Sarà mia premura far sapere agli amministratori locali abruzzesi i tempi e modi di discussione del decreto in commissione e in aula affinchè si organizzi una mobilitazione davanti a Palazzo Montecitorio nei giorni più importanti della discussione, al fine di far sentire forte e chiara la voce dell’Abruzzo e delle sue esigenze, quella voce che avrebbe dovuto far sentire il Presidente D’Alfonso e il Presidente Gentiloni nei vari passaggi abruzzesi e che invece è mancata.” ha concluso l’On. Di Stefano.

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