I cosiddetti Giorni della Merla sono gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31). Secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno (anche se alcune leggende e tradizioni ne specificano come variante gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio).
Non per l’anno 2017 dove le previsioni indicano bel tempo, scarse precipitazioni e temperature oltre la media della stagione (non però di notte dove il termometro potrà scendere sotto lo zero) su tutta la penisola ed in particolare in Abruzzo.
Perché i giorni della merla? Le due ipotesi del reverendo padre Sebastiano Pauli della congregazione della Madre di Dio:
“I giorni della Merla in significazione di giorni freddissimi. L’origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all’altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sovra il fiume gelato.
Secondo altre fonti la locuzione deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1 febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.
Si noti che se alcune leggende parlano di una merla, nella realtà questi uccelli presentano un forte dimorfismo sessuale nella livrea, che è bruna (becco incluso) nelle femmine, mentre è nera brillante (con becco giallo-arancione) nel maschio.
Secondo una versione più elaborata della leggenda, una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che lei uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni, la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo ventotto giorni. L’ultimo giorno del mese, la merla, pensando di aver ingannato il cattivo Gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio se ne risentì così tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo, e così essa rimase per sempre con le piume nere.
Come in tutte le leggende, esiste un fondo di verità; anche in questa versione possiamo trovarne un po’; infatti nel calendario romano il mese di gennaio aveva solo ventinove giorni, che probabilmente con il passare degli anni e della trasmissione orale si tramutarono in trentuno. Sempre secondo la leggenda, se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo”.
Quest’anno senza ombra di dubbio vivremo questi giorni della merla con un tiepido anticiclone, nonostante nebbie e foschie ai bassi strati, ma il freddo, secondo le ultime previsioni, potrebbe arrivare a febbraio, come già successo negli anni precedenti.
Ma se vogliamo rispettare la tradizione attenzione al 2 febbraio festa della Candelora e della “Purificazione”. “Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora”. Un antico proverbio popolare, riferito al rituale della Candelora, introdotto dal patriarca di Roma Gelasio intorno all’anno 474 d.C., in sostituzione della cerimonia pagana dei Lupercali, dalla quale ha assunto qualche ispirazione procedurale.
Le previsione sembrano buone, quindi….